
Il giallo degli sms solidali spariti. «Nessun furto, andranno ai terremotati»
Cronaca - di Monica Pucci - 20 Gennaio 2017 - AGGIORNATO 20 Gennaio 2017 alle 14:31
La bufala, si sa, sul web corre veloce, soprattutto a causa delle facili mistificazioni che i politici fanno di notizie non vere o non verificate. Ecco che così, un po’ come per le scìe chimiche, i grillini hanno contribuito a far diffondere sui social la storiella degli “sms solidali”, spediti dagli italiani per aiutare le popolazioni terremotate, che sarebbero spariti, rubati chissà da chi. L’unica cosa vera è che quei soldi non sono ancora arrivati a destinazione, come ha spiegato il ministro Anna Finocchiaro in risposta a un’interrogazione di Laura Castelli, deputata del Movimento 5 Stelle. I 28 milioni di euro sono ancora in cassa, le compagnie telefoniche le gireranno al governo appena conclusa la raccolta, che intanto prosegue.
Finocchiaro: nessuna truffa sugli sms solidali
«Continuano a girare sui media, e soprattutto in rete, notizie non vere che alimentano polemiche che trovo sinceramente fuori luogo in queste ore», scrive su Facebook il ministro per i Rapporti con il Parlamento. «Ho già avuto modo, nel corso del question time alla Camera di mercoledì scorso, di fornire spiegazioni in merito all’utilizzo dei fondi raccolti a favore delle zone colpite dal sisma nel contro Italia, mediante il numero 45500. La raccolta dei fondi da parte del Dipartimento della protezione civile -spiega- è disciplinata da un protocollo di intesa, preesistente agli eventi sismici di questi mesi sottoscritto con gli operatori della telefonia e della comunicazione, che vi hanno aderito senza fini di lucro. In particolare, gli operatori aderenti all’iniziativa si sono impegnati a versare le somme raccolte, mediante bonifico bancario, in favore del Dipartimento sul conto infruttifero aperto presso la Tesoreria Centrale dello Stato. Quel protocollo stabilisce che le somme donate non possono, in alcun modo, costituire beneficio finanziario per gli operatori della telefonia», specifica Finocchiaro. «Sulla base di tale protocollo gli interventi in favore della popolazione colpita vengono proposti dalle Regioni interessate mediante la predisposizione di un piano generale dei danni subiti da sottoporre, tramite il medesimo Dipartimento della protezione civile, ad un Comitato dei Garanti, composto da membri, la cui partecipazione è onorifica, di indiscussa moralità ed indipendenzaı.
Le raccolte sono state tre e proseguono
Dopo le del 24 agosto 2016 fu attivato il numero solidale 45500 per il periodo dal 24 agosto al 9 ottobre 2016 e furono raccolti euro 15.083.594. Il numero solidale è stato riattivato a seguito dei successivi eventi sismici del 26 e 30 ottobre 2016 per il periodo dal 30 ottobre al 30 novembre 2016 e la raccolta è stata pari a euro 4.425.466,00. «La terza attivazione del numero solidale 45500, per il periodo dal 31 dicembre 2016 al 14 febbraio 2017, è stata condivisa dal Dipartimento con il Commissario straordinario del Governo per la ricostruzione nelle zone del centro Italia, Vasco Errani, il quale ha manifestato l’intendimento di finalizzare detta campagna di raccolta fondi alla ricostruzione delle scuole nelle aree colpite. Al 17 gennaio 2017 sono stati raccolti euro 1.520.546», spiega la Finocchiaro, che garantisce: al termine della raccolta di donazioni, tuttora in atto, le somme ricevute dal Dipartimento della protezione civile saranno, quindi, trasferite ai fini della realizzazione di interventi per la ricostruzione e ripresa dei territori colpiti dagli eventi sismici, al Commissario Errani il quale, sentite le esigenze manifestate dal territorio, informerà il Comitato dei Garanti per la supervisione sull’utilizzo delle donazioni, circa i progetti di ricostruzione da realizzare.
di Monica Pucci