Il Grillo salta all’indietro: l’Europa lo isola, lui torna in ginocchio da Farage
Beppe Grillo mantiene fede al proprio cognome, ma non ai suoi impegni, e con un clamoroso salto all’indietro torna tra le braccia di Nigel Farage, il leader storico dell’Ukip, dal quale solo ieri aveva annunciato un clamoroso divorzio nei gruppi dell’Europarlamento. Bruciato dal no dell’Alde ai 5 Stelle, con il rifiuto a farli inserire nel gruppo dei liberali europei, il comico genovese s’è visto costretto a tornare sui propri passi per non restare isolato anche in Europa. Prima una telefonata a Farage, in mattinata, poi l’annuncio della nuova convergenza: «Sono felice di dire che qualsiasi differenza tra il Movimento cinque stelle di Beppe Grillo e me sono state risolte in maniera amichevole. Dopo alcuni cambiamenti amministrativi la settimana prossima a Strasburgo continueremo il stro lavoro insieme nel gruppo Efdd. La campagna di Beppe Grillo per un referendum sull’appartenenza dell’Italia all’eurozona sta crescendo. Ammiro da tempo il suo lavoro in Italia e gli auguro di avere fortuna. La campagna anti establishment in Europa è appena agli inizi», dichiara in una nota il presidente del gruppo Efdd nel Parlamento europeo.
Grillo costretto a tagliare una testa della Casaleggio
Ma a che condizioni i grillini vengono riassorbiti nel gruppo dell’Ukip? Pesanti, a quanto pare: l’euroscettico Farage chiede di “rinegoziare i termini” della permanenza nel suo gruppo con alcune novità. Per esempio, il leader britannico ha chiesto la testa del co-presidente dell’Efdd David Borrelli, il fedelissimo della Casaleggio associati che aveva lavorato sottobanco all’accordo con l’Alde. Borrelli, la cui carica era comunque in scadenza di metà mandato, a quanto si apprende è finito nel mirino dei colleghi, al centro degli attacchi dei parlamentari 5 Stelle nel corso di una riunione dove sono volati stracci. Il tentato e poi naufragato accordo con l’Alde è destinato a lasciare fratture profonde nel Movimento, non solo a Bruxelles ma anche a Roma. Dove non mancano le voci critiche per quanto avvenuto in Europa. Un pasticcio clamoroso all’insegna del dilettantismo politico.