“In Siria Obama ha sostenuto i terroristi”: l’accusa della deputata liberal
Due voci liberal in pochi giorni in favore di Trump. Dopo Bernie Sanders, che giorni fa ha detto che sarebbe “felice di lavorare con Trump”, dopo l’annullamento del Tpp, ora un’altra voce dello schieramento democratico appoggia le posizioni del neopresidente eletto in materia di politica estera. Tulsi Gabbard, la democratica, critica della politica Obama, era stata presa in considerazione anche per il governo Trump “Sono tornata a Washington con una maggiore determinazione a fermare la nostra guerra illegale per rovesciare il governo siriano”. E’ quanto ha affermato Tulsi Gabbard, la deputata americana che ha incontrato il presidente Bashar al Assad durante una sua missione in Siria. “Gli Stati Uniti devono fermare il sostegno ai terroristi che stanno distruggendo la Siria ed il suo popolo, dobbiamo permettere al popolo siriano di cercare di riprendersi da questa terribile guerra”, ha dichiarato ancora la democratica delle Hawaii che è stata critica della politica in Siria di Barack Obama. Un’opposizione che nei mesi scorsi aveva avvicinato Gabbard a Donald Trump tanto che dopo un incontro tra la democratica e l’allora presidente eletto a fine novembre il nome della 35enne democratica, che si era schierata con Bernie Sanders durante le primarie, era circolato come possibile ambasciatore all’Onu, incarico poi andato a Nikky Haley.
“Gli Stati Uniti hanno sbagliato: dovevano sostenere Assad”
Riguardo al suo incontro con Assad, Gabbard ha spiegato che “all’inizio non avevo l’intenzione di incontrarlo, ma quando mi è stata data l’opportunità ho pensato che fosse importante coglierla”. “Credo che sia importante incontrare chiunque se c’eé la possibilità che questo aiuti a mettere fine a questa guerra che sta provocando tanta sofferenza al popolo siriano”, ha poi aggiunto Gabbard senza fornire ulteriori dettagli dei contenuti dei colloqui con l’uomo forte di Damasco. Nella sua missione, che l’ha portata da Beirut ad Aleppo e Damasco, la deputata ha potuto “vedere e sentire in prima persona l’impatto della guerra sui siriani”, ed ha incontrato anche leader religiosi,
operatori umanitari, studenti e piccoli imprenditori. “Ho ascoltato storie di sofferenza, dolore, coraggio e speranza in tutto il Paese”. “Dall’Iraq alla Libia ed ora in Siria, gli Stati Uniti hanno condotto guerre per il cambio di regime, ciascuna conclusasi in sofferenze inimmaginabili, devastanti perdite di vite umane ed il rafforzamento di gruppi come al Qaeda e Stato Islamico”, ha concluso Gabbard.