Italiani “cornuti e mazziati”, prezzi alle stelle: ecco i dati che lo dimostrano
Il Paese registra una deflazione, ma i prezzi al dettaglio crescono. È il paradosso tutto italiano che emerge dai dati Istat e dalle denunce delle associazioni dei consumatori, preoccupate per gli esborsi cui sono sottoposte le famiglie, le cui finanze restano ancora fortemente compromesse dalla crisi.
Prezzi alle stelle: ecco perché
«L’Istat conferma il dato sulla deflazione nel 2016, con i listini che in media durante lo scorso anno sono calati del -0,1%», sottolinea il Codacons, spiegando che «tuttavia, i prezzi al dettaglio sono già in forte risalita nel 2017, e non certo per una ripresa dell’economia o per l’incremento dei consumi da parte delle famiglie». L’associazione di consumatori per l’anno appena iniziato parla di una vera e propria «raffica di rincari» che riguarda «tutti i settori». «Si è passati così – spiega il Codacons – dalla deflazione del 2016 a forti incrementi dei prezzi al dettaglio, spinti non solo dal caro-carburante, ma anche dal maltempo e dalle speculazioni legate a freddo e neve».
A pagare sono le famiglie
E ancora l’associazione ricorda che «già a dicembre 2016 l’Istat ha registrato un balzo dell’inflazione dello 0,5% su base annua, trend che sta proseguendo nelle prime settimane di gennaio. Il 2017 si è aperto all’insegna degli aumenti per le famiglie italiane». Numerose le voci di spesa che rischiano di impoverire ancora di più le famiglie, indicate dal Codacons. «Si va dalle bollette luce e gas ai pedaggi autostradali, ma a pesare sui prezzi saranno soprattutto – avverte l’assocazione – gli incrementi dei carburanti, con i listini alla pompa del diesel che sfiorano il +12% rispetto lo scorso anno con effetti a cascata in tutti i settori, e i forti rincari di frutta e verdura a spingere in alto l’inflazione nelle prossime settimane».