La Boldrini ha deciso: vuole fare la leader della sinistra e andare a Palazzo Chigi
Laura Boldrini ha deciso che il suo momento è arrivato: scenderà in campo, a sinistra, lanciata dall’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia. Il 22 gennaio, alla convention della nuova formazione di sinistra “Campo progressista”, potrebbe arrivare la richiesta di primarie per un progetto politico “di governo” da affidare, con tutta probabilità, proprio alla presidente della Camera. La donna forse più impopolare, anche a sinistra, d’Italia. Ma si sa che la vocazione masochistica è nel Dna di quella parte politica.
Pisapia vuole la Boldrini premier
A Milano, il 22 gennaio, Giuliano Pisapia lancerà il “Campo progressista”, un progetto al momento fumoso ma che ha una sola certezza: allearsi col Pd di Renzi (e forse di Bersani), soprattutto in caso di approvazione di una legge elettorale proporzionale. I nomi per la leadership sono quello dello stesso Pisapia, che però appare restìo a scendere in campo in prima persona, ma anche quello del sardo Massimo Zedda, Laura Boldrini e forse Nichi Vendola.
La Boldrini ci prova…
Due giorni fa, in un’intervista a Repubblica, la Boldrini aveva iniziato le operazioni di sganciamento da Renzi, quasi meno popolare di lei. In campo lei, dunque? «Non mi sento di fare previsioni, per me quello che conta è ragionare sui programmi e sulle priorità. Il centrosinistra è necessario trovi una condivisione sui contenuti visto che abbiamo alle spalle anni di divisioni proprio su questioni di merito». E le proposte? Un po’ grillino un po’ rifondaiole: «Ci vuole un reddito di dignità – afferma -, che dovrebbe essere europeo, mirato alle categorie più bisognose. Sarebbe uno strumento di cittadinanza europea, cambierebbe la percezione dell’Unione: l’Europa continente dei diritti che non lascia nessuno indietro». E sull’immigrazione? Porte aperte, ovviamente.
Va de retro satana.