Con la neve rispunta il “Dux” sui monti: fioccherà un’altra polemica? (video)
Dal 2004, quando i boscaioli liberarono l’area dalla vegetazione incolta restituendo visibilità agli abeti disposti a formare una scritta evocativa, quasi ogni anno, quando nevica, la parola “Dux” si staglia in lontananza sul Monte Giano, alle porte di Rieti. Con somma irritazione degli antifascisti di professione, che perfino in un lontano simbolo “ambientalista” risalente a decine di anni fa, trovano motivi di provocazione o di risentimento. Chi è di destra, vecchia, nuova, presente o futurista, non può che sorridere con sottile piacere a quella apparizione “miracolosa” che si fa beffa della storia e delle ipocrisie di chi vorrebbe non solo criticare ma anche cancellare un pezzo di storia italiana.
A Roma dal Gianicolo o da Monte Mario, da oggi si può leggere la parola “Dux”, scritta con 20mila abeti in onore di Mussolini nel 1939. Ma fu una legge regionale del 1998 a salvarla dalla deforestazione e un intervento dei boscaioli del 2004 a renderla di nuovo visibile.
Il Monte Giano famoso grazie al “Dux” Mussolini
Il Monte Giano si trova in provincia di Rieti a nord-est di Antrodoco e domina, da 1300 metri, la parte bassa delle Gole del Velino che lo separa dal massiccio del Terminillo a ovest, con il gruppo montuoso del Monte Nuria a sud e quello di Monte Calvo a est, mentre verso nord-est guarda verso la Piana di Cascina e i Monti dell’Alto Aterno. Sul versante ovest c’è, appunto, la scritta “Dux”, composta da alberi di pino e visibile da diversi chilometri di distanza avvicinandosi ad Antrodoco sulla via Salaria. La pineta, di circa otto ettari è composta da circa 20.000 pini e fu realizzata durante il periodo fascista dalla Scuola Allievi Guardie Forestali di Cittaducale nel 1939, con il contributo di numerosi giovani del posto, come omaggio a Benito Mussolini. Anche quest’anno, con la neve, fioccheranno anche le polemiche?