L’attentatore di Istanbul: «L’Isis ha preso mio figlio, trovatelo e parlerò»
Ha detto di essere pronto a collaborare, a patto che lo aiutino a ritrovare suo figlio. È “l’accordo” proposto alle autorità turche da Abdulkadir Masharipov, l’uzbeko che ha confessato di aver partecipato all’attentato di Capodanno al club Reina di Istanbul, in cui sono morte 39 persone.
«Mio figlio preso a Istanbul dall’Isis»
Secondo quanto riferito dal giornale turco Yeni Safak, che ha citato fonti della sicurezza, durante l’interrogatorio Masharipov ha continuato a chiedere informazioni sul figlio, che avrebbe quattro anni e che sarebbe stato prelevato a Istanbul da alcuni terroristi dell’Is. Le forze di sicurezza si sono messe quindi alla ricerca del bambino, ancora però senza ottenere risultati.
Addestrato in Afghanistan
Oltre alla richiesta di informazioni sul bambino, però Masharipov, che è stato arrestato lunedì, ha anche fornito informazioni e dettagli sulla propria formazione militare e sulla preparazione dell’attentato di Capodanno. L’uomo ha ricevuto il suo addestramento militare in Afghanistan, in un campo gestito dai terroristi, tra il 2011 e il 2012. Poi è entrato nelle file dell’organizzazione terroristica “Movimento islamico dell’Uzbekistan” e infine ha aderito all’Isis nel 2015.
L’ordine di colpire la Turchia arrivato dalla Siria
Agli investigatori Masharipov ha spiegato che sarebbe stato un emiro dello Stato islamico a Raqqa, in Siria, a ordinargli di compiere un attentato a Istanbul. Per l’intelligence turca, citata ancora di Yeni Safak, si tratterebbe di un militante conosciuto con il nome di Abu Cihad, il quale oltre a convincere Masharipov a compiere l’attacco, lo avrebbe anche preparato per farlo. Gli 007 quindi sarebbero ora impegnati per scoprire la vera identità di quest’uomo.