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Le toghe in trincea: «Sono più i magistrati condannati di quelli assolti»

Le toghe in trincea: «Sono più i magistrati condannati di quelli assolti»

Home livello 3 - di Redazione - 27 Gennaio 2017 - AGGIORNATO 27 Gennaio 2017 alle 16:36

«La giustizia disciplinare nel nostro Paese funziona, molto più di quanto non si sia portati a pensare». È quanto assicura il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini, riferendo che «in questa consiliatura, abbiamo un numero di procedimenti molto elevato a carico dei magistrati, in cui le condanne superano le assoluzioni. Questo, ovviamente, non è un dato che mi fa piacere, ma lo riferisco per dire che vi è un esercizio molto rigoroso dell’azione e del giudizio disciplinare».

Csm, Legnini: noi agiamo con rigore

Legnini lamenta che «molto spesso, viene invocato l’intervento del Csm in modo del tutto improprio. Nel nostro ordinamento – ricorda – vige il principio in base al quale l’azione disciplinare e dunque la decisione di avviare l’azione nei confronti di un magistrato non
spetta al Csm ma al procuratore generale della Cassazione e al ministro della Giustizia. Al Consiglio superiore della magistratura spetta assolvere o condannare il giudice nei confronti del quale è stata esercitata l’azione disciplinare e noi questo lo facciamo con tempestività, rigore e attenzione».

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C'è un commento:

  1. Elisabetta ha detto:

    Andate a Ravenna allora e fate una strage, non se ne può davvero più. Ci hanno tolto anche il pane dalla bocca, ma dicono che abbiamo rubato noi e lo sanno che non è vero

27 Gennaio 2017 - AGGIORNATO 27 Gennaio 2017 alle 16:36