Libia: Donald Trump appoggia l’Italia ma Sarraj non è più intoccabile
19 Gen 2017 8:34 - di Redazione
La lotta al terrorismo, in particolare in Libia, dove la linea del sostegno al governo Sarraj non è più intoccabile; la revisione della politica dell’austerità in Europa, per favorire la crescita; la necessità di non voltare le spalle alla Russia. Sono i tré dossier principali su cui la nuova amministrazione Trump si aspetta l’aiuto dell’Italia. Martedì sera il Transition team ha organizzato una cena all’Andrew Mellón Auditorium di Washington, chiamata la «Chairman Global Dinner», con antipasto di merluzzo alla mostarda, filetto ai funghi, e bottiglie di Sauvignon, Chardonney e Bordeaux, tutte rigorosamente prodotte in America, si legge su “La Stampa“.
Donald da’ fiducia all’Italia sulla Libia
L’ospite era Tom Barrack, storico amico di Trump e capo del comitato organizzatore dell’Inauguration, che ha un antico rapporto con l’Italia, perché possedeva alberghi in Sardegna dove sono andati spesso in vacanza gli stessi figli del nuovo capo della Casa Bianca. Lo scopo era celebrare il presidente che entra in carica domani, ringraziare i finanziatori della sua campagna, e salutare il corpo diplomatico. L’ambasciatore italiano Varricchio era seduto al tavolo più vicino a quello di Trump, del vice Pence e del segretario di Stato Tillerson, in compagnia del prossimo consigliere per la sicurezza nazionale Flynn e dell’amba sciatore britannico.
Potrebbe prevalere la sintonia con Putin su Haftar
I posti in queste occasioni non vengono mai assegnati a caso, e durante la cena il nuovo capo della Casa Bianca ha salutato con calore il nostro ambasciatore, sottolineando la sua amicizia verso l’Italia e la volontà di continuare una stretta collaborazione. Prima dell’occasione sociale di martedì, i nostri diplomatici avevano avuto altri incontri operativi con i leader della nuova amministrazione, da cui erano emerse le priorità rispetto all’Italia. La principale è la lotta al terrorismo, in particolare sul fronte libico, che si lega anche all’emergenza migranti. I collaboratori di Trump riconoscono la nostra competenza m questo Paese, e chiedono aiuto proprio perché le cose potrebbero cambiare.