Golpe in Libia: e come sempre l’Italia ha puntato sul cavallo sbagliato…

12 Gen 2017 17:09 - di Giovanni Trotta

Pochi giorni fa l’Italia ha riaperto la sua ambasciata in Libia e già il Paese torna nel caos. L’Italia, ubbidendo alla Ue e all’Onu, ha appoggiato la formazione minoritaria di tale al Sarraj, che non controlla minimamente il territorio, controllato invece da milizie terroriste ma soprattutto dal generale Khalifa Haftar. Ma negli scontri odierni lui non c’entra, tanto è il disordine che c’è nel Paese che fu governato da Gheddafi. Milizie armate hanno assaltato e preso il controllo dei ministeri della Difesa, della Giustizia e dell’Economia a Tripoli. Lo ha riferito l’emittente al-Arabiya. Secondo alcuni media locali, le milizie sarebbero fedeli al premier dell’ex esecutivo islamista libico, il Governo di Salvezza nazionale, Khalifa Ghwell. A metà ottobre le forze fedeli a Ghwell avevano preso il controllo dell’Hotel Rixos, sempre nella capitale, sino ad allora sede del Consiglio di Stato libico nato dall’accordo politico siglato in Marocco nel 2015. In una dichiarazione trasmessa dai media locali, Ghwell aveva sostenuto che “adesso Tripoli è in mani sicure e quello che ci interessa è la sicurezza dei cittadini, offrire loro i servizi di cui hanno bisogno”.

Da quando non c’è più Gheddafi la Libia è nel caos

Alcuni analisti avevano parlato di un tentativo di “golpe” ai danni del consiglio presidenziale guidato dal premier designato (non si sa bene da chi) Fayez al-Sarraj, ma la situazione era poi tornata rapidamente alla normalità. La situazione appare confusa nella capitale stando a quanto scrivono i media locali su Twitter. “Pesanti scontri” si starebbero verificando a Tripoli fra le forze governative fedeli del consiglio presidenziale di al Sarraj, sostenuto dall’Onu e dalla comunità internazionale e milizie armate vicine a Ghwell. L’ex premier lo scorso 15 ottobre si rese protagonista di un tentato golpe a Tripoli, occupando alcuni edifici governativi e una stazione tv e dicendosi pronto a combattere per rovesciare le autorità della capitale. A Tripoli sono presenti numerose fazioni armate, alcune legate a Sarraj, mentre altre ostili al governo. In questo contesto non si può escludere che i gruppi armati in questione possano anche essere vicini alle autorità della Cirenaica, cioè alle forze del generale Khalifa Haftar nemico giurato dei Fratelli Musulmani e dei gruppi islamisti che si ispirano alla Fratellanza. 

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