L’Italia invecchia: la professione boom del futuro sarà la badante
Non è un paese per vecchi, ma per badanti. I fratelli Cohen forse farebbero un film anche sulla professione del futuro, quella che in Italia, dal 2030, sarà probabilmente la più gettonata. La buona notizia è che l’Italia invecchia, e che quindi si vive di più e si muore di meno, la cattiva è che si nasce poco. Ma un’altra certezza è che dal 2020 ci sarà bisogno di circa 100 mila badanti in più. A fotografare la situazione sul fronte dei collaboratori domestici è l’associazione dei datori di lavoro Domina che registra come attualmente siano 886.125 i lavoratori domestici assunti con regolare contratto di cui 375.560, il 42,8%, fa la badante.
Badanti, la spesa delle famiglie è destinata
ad aumentare di 3 miliardi l’anno
Tenendo dunque conto delle prospettive demografiche dell’Istat e mantenendo costante il rapporto tra badanti e popolazione anziana, nel 2030, per far fronte all’invecchiamento, l’associazione stima come il fabbisogno di badanti aumenterà del 25,2%. Le famiglie italiane cioè avranno bisogno, a conti fatti, di 470.201 lavoratori in più che siano inquadrati nei livelli BS, CS e DS. La spesa attuale delle famiglie per i lavoratori domestici, ricorda Lorenzo Gasparrini, segretario generale Domina, ammonta a circa 7 miliardi di euro l’ anno, di cui circa 3 miliardi spesi per badanti . «L’aumento del fabbisogno delle assistenti familiari previsto per il 2030 avrà dunque una ricaduta importante sul volume d’affari legato al settore del lavoro domestico perché porterà le famiglie a spendere ben 3,7 miliardi di euro per le sole badanti, di cui 502 milioni in contributi versati allo stato e 220 milioni di euro in Tfr»’, conclude. Ma la vera domanda è: quante di queste nuove badanti saranno italiane?