Lite tra senzatetto eritrei alla Stazione Termini finisce a coltellate: un arresto
La Stazione Termini della capitale, una terra di nessuno senza tetto né legge. Un territorio in mano a emarginati e stranieri che se ne contendono, a mano armata, brandelli di spazio e porzioni di controllo. Un crocevia nevralgico abbandonato al degrado di chi lo usa come orinatoio pubblico e dormitorio occasionale e di fatto gestito in nome della legge del più forte, o almeno, del più violento. E così è potuto succedere di nuovo: ancora una volta, tra binari ciechi e vagoni abbandonati, due esponenti di questo sottobosco incolto quanto popoloso, due eritrei senza fissa dimora, hanno cominciato a litigare per futili motivi e, come spesso avviene in questi casi, dalla controversia banale si è passati alle mani. Alle armi. All’ennesimo evento di microcriminalità violenta ormai all’ordine del giorno.
Termini, violenta lite tra eritrei
Tutto è cominciato quando, per futili motivi, un immigrato africano – un eritreo appunto – ha avvicinato con una scusa qualunque un suo connazionale, senza fissa dimora come lui, e lo ha accoltellato poi all’improvviso al volto e al fianco. Un regolamento di vecchi conti? Una lotta per la conquista del territorio? La violenta affermazione di un diritto di primogenitura su quella striscia di cemento tra un binario e l’altro? Difficile al momento dirlo. Quel che è certo al momento è che la scorsa notte in via Marsala, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma, transitando nei pressi della stazione Termini, hanno notato la scena e hanno arrestato un 43enne eritreo, sul quale già pesavano numerosi precedenti, fermato con le accuse di lesioni personali aggravate e porto abusivo di armi.
Un immigrato ferito e uno arrestato
I Carabinieri, dopo aver bloccato l’aggressore e recuperato il coltello, hanno soccorso la vittima, un connazionale dell’aggressore di 26 anni, che è stato poi medicato all’ospedale San Giovanni Addolorata e al quale sono state riscontrate ferite al fianco sinistro e al mento, guaribili in 10 giorni. I Carabinieri hanno sequestrato l’arma e portato l’arrestato in caserma, dove è stato custodito in cella in attesa del rito direttissimo. Fuori, intanto, specie alla Stazione Termini, vige un diverso clima d’attesa: l’attesa di un prossimo, imminente, episodio criminale e violento.