«Mi ha picchiata a sangue ma lo perdono». Un’altra donna si arrende…

18 Gen 2017 10:06 - di Redazione

Il femminicidio, la violenza sulle donne, le botte in casa e le minacce che subiscono le donne tengono banco in tutti i dibattiti pubblici, soprattutto sui media. Ma poi cosa accade quando si va in tribunale? Più o meno quello che era accaduto con quella ragazza ospitata da Barbara D’Urso, che se l’era presa con la mamma e non con il marito, con seguito di polemiche a carico della conduttrice per una frase vagamente assolutoria nei confronti degli uomini violenti.

La donna che non denuncia

A Pavia, lunedì scorso, una giovane madre di 30 anni ha sostenuto di «non volersi accanire contro il padre di suo figlio». «Sì, mi ha pestata, più volte – ha detto -. Mi ha presa a pugni, trascinandomi per terra, ma ogni volta che mi picchiava non era in sé. L’ho perdonato». E ha aggiunto di volere ritirare la querela nei confronti dell’uomo che aveva scelto di sposare, nel 200. «Era stressato dal lavoro, lo vedevo con la bottiglia dal mattino e avrei voluto farlo smettere – ha raccontato –. Forse anch’io non avrei dovuto istigarlo, in alcune occasioni. Ma cercavo di fare solo il suo bene». La vicenda, raccontata dalla Provincia Pavese, la dice lunga sulla difficoltà delle donne di portare avanti una denuncia, problema su cui anche la Ue aveva indagato.

L’indagine della Ue sulla donna che ha paura

Secondo la Ue, sulla base di una ricerca fatta su un campione di oltre 42.000 donne dell’Unione Europea, di età compresa tra i 18 e 74 anni, una donna su tre (il 33 %) ha subito violenza fisica e/o violenza sessuale dai 15 anni in su. La percentuale sale al 43% nei casi di violenza psicologica. Nel nostro Paese la percentuale è rispettivamente del 27% e del 33%. Dalla survey emerge che solo il 14% ha denunciato alla polizia l’episodio di violenza più grave subito dal partner, percentuale che scende per i casi in cui l’aggressore non era il partner al 13%. In Italia i dati sono del 10% e 13%. Ma tra i motivi non c’è solo la paura, ma anche la il senso di vergogna e di imbarazzo.

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