Minaccia i poliziotti e distrugge la cella: sos degli agenti nelle carceri

28 Gen 2017 13:00 - di Lorenza Mariani

Una situazione insostenibile: ormai non ci sono più neppure le parole per descrivere la violenza imperante nelle carceri italiane dove, a fronte di una ormai cronica carenza di organico denunciata da tempo dagli agenti di polizia penitenziaria e dalle associazioni di categoria, si verificano ormai all’ordine del giorno episodi di aggressioni brutali inferte da detenuti altamente pericolosi a agenti costretti ad operare in queste condizioni.

Bologna, detenuto aggredisce gli agenti e distrugge la cella

L’ultimo caso, allora, si è verificato a Bologna, nel carcere della Dozza, dove un detenuto ristretto nel reparto infermeria dell’istituto ha quasi distrutto la cella e minacciato più volte gli agenti con bastoni e pezzi di plexiglass. È accaduto venerdì sera (27gennaio ndr), riferiscono Giovanni Battiata Durante, segretario generale aggiunto del Sappe, e Francesco Campobasso, segretario nazionale, denunciando «una situazione ormai insostenibile, a causa di una popolazione detenuta che non rispetta le regole e di una carenza di organico che non consente più di organizzare neanche i servizi quotidiani». Questa situazione nel carcere bolognese, aggiungono, «costringe il personale di polizia penitenziaria a doppi turni di servizio, vengono spesso revocati i riposi già concessi, ma nonostante ciò i vertici continuano a garantire tutte le attività interne, compreso il teatro ed i concerti per i detenuti. Iniziative sicuramente importanti, ma non al punto da comprimere i diritti del personale, quali le ferie ed i riposi».

L’annuncio di una manifestazione di piazza del Sappe

Una situazione lesiva dei diritti degli agenti che suona addirittura beffarda  e che, anche in queste ore, ha fatto rilevare polemicamente a Durante e Campobasso come «solo per i ricoveri in luoghi esterni di cura vengono impiegate 44 unità al giorno, senza molte volte riuscire a garantire la necessaria sicurezza alle scorte e che è dunque per questi ed altri motivi che presto le organizzazioni sindacali della polizia penitenziaria rappresentative del comparto manifesteranno davanti al carcere bolognese della Dozza». Ultimo esempio, purtroppo, di tanti. Troppi altri casi analoghi precedenti.

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