Palermo, alle amministrative il Pd per evitare il tracollo si affida a Orlando
A Palermo il Pd si butta su Leoluca Orlando. Allargando le alleanze a sinistra il partito di Matteo Renzi pensa di evitare l’ennesima sconfitta alle amministrative. Il campanello d’allarme è suonato con lo scorso referendum: in città il No ha raggiunto infatti la percentuale bulgara del 72%.
Pronti a cedere sul simbolo
La nuova strategia è confermata dalle parole del sottosegretario Davide Faraone: “Non è un problema di simboli, a noi interessa presentare alle amministrative di Palermo un unico candidato del centrosinistra perché vogliamo vincere, non possiamo lasciare Palermo ai Cinquestelle, dobbiamo lasciare da parte gli egoismi”.Il Pd non esclude quindi un appoggio al sindaco uscente di Palermo alle prossime elezioni.
Orlando non vuole il simbolo del Pd
Motivo del contendere è il simbolo del Pd. Orlando, come si apprende, non ha nessuna intenzione di cedere al Pd perché non vuole il simbolo dei democratici. Ma se fino a ieri Faraone aveva detto che non aveva alcuna intenzione di cedere, adesso il delfino di Renzi in Sicilia è più moderato. E spiega: “Il dialogo è in corso, ma non deve sbocciare per forza. Potrebbe anche interrompersi, tutto può accadere. Al momento è un percorso avviato. Ma non dobbiamo rischiare di fare accadere ciò che è successo a Torino, ecco perché dobbiamo vincere con un unico candidato con il 40,1 per cento. La forza principale del centrosinistra ha il dovere di costruire un percorso unitario, anche rinunciando a qualcosa”.
Palermo laboratorio per una strategia nazionale
Se a Palermo l’operazione dovesse andare in porto l’intenzione del Pd è di fare della città un laboratorio da cui parta il segnale di una riunificazione necessaria a sinistra dopo che le frammentazioni tra più candidati hanno portato a un indebolimento senza precedenti del partito del Nazareno. Faraone conferma: “Io sono impegnato a costruire questo campo largo nel centrosinistra che tenga dentro da Orlando a tutte le forze che stanno rafforzando l’azione”, dice. E aggiunge: “L’argomento del simbolo non costituirà elemento di rottura – aggiunge Faraone – rispetto a un percorso di centrosinistra e che io giudico vincente. Sarà un percorso dove ognuno cede qualcosa e mette in campo un’azione positiva”.