Pensione e indennità di accompagno al boss Galletta, finto malato: arrestato (video)
Era un finto malato. Non stava in carcere perché alcuni medici avevano certificato che aveva alcune patologie. Ma Maurizio Galletta, boss del clan Santapaola era un finto malato. E percepiva, persino, una pensione civile e un’indennità di accompagnamento.
E’ stata la Dia di Catania, diretta da Renato Panvino, a scoprire che Galletta, in realtà, godeva di ottima salute. E che la detenzione domiciliare era, invece, il risultato di carte false che il boss aveva prodotto grazie a medici compiacenti.
Le indagini della Dia hanno portato alla luce come il boss, per usufruire di un regime detentivo meno rigido, abbia accentuato le sue patologie, con l’appoggio di alcuni medici compiacenti. Dieci i sanitari indagati che hanno ripetutamente certificato le sue condizioni di salute, ritenute gravi, tanto da essere incompatibili con il regime carcerario.
Galletta ha anche avuto la possibilità, pur essendo in regime di detenzione domiciliare, di gestire affari illeciti ostentando il proprio carisma mafioso, per le vie del centro cittadino.
Inoltre, grazie alla patologia simulata, Galletta ha pure ricevuto un trattamento previdenziale da parte dell’Inps,trattamento che consiste in una pensione civile e un’indennità di accompagnamento.
Assieme a Maurizio Galletta, accusato di concorso in falsità ideologica, truffa aggravata ai danni dell’Inps, intestazione fittizia di beni e detenzione e porto illegale di armi, sono finiti in manette anche il cognato, Rosario Testa, e un rumeno che scortava e proteggeva il boss.
Sono nove anni che Galletta, grazie a quei certificati, resta ai domiciliari pur avendo sulle spalle un ergastolo per tre omicidi dopo la sentenza del 2007 con la quale è stato definitivamente condannato.