Raggi era eleggibile: il Tribunale di Roma respinge il ricorso del Pd
Scontro Pd-M5S sulla Raggi : le carte bollate non danno ragione alla Cirinnà. Il Tribunale civile di Roma ha infatti respinto il ricorso promosso dalla “pasionaria” piddina per dichiarare l’ineleggibilità della prima cittadina di Roma effetto del contratto da lei stipulato con Casaleggio prima delle elezioni.
“Le ragioni del rigetto sono molteplici – evidenzia l’avvocato del Movimento 5 Stelle, Paolo Morricone – in primis il Tribunale ha rilevato che la sottoscrizione del contratto non rientra tra i casi di ineleggibilità previsti dalla legge, esattamente come avevamo prospettato nella nostra memoria difensiva e come avevano detto anche il difensore della Raggi, Ervin Rupnik, e di Davide Casaleggio, Pier Paolo Polese“.
Nel provvedimento giudiziario si legge che non ricorre “alcuna delle ipotesi di ineleggibilità tassativamente previste dalla legge”. Quanto al contratto sottoscritto dalla Raggi, secondo i giudici, il promotore del ricorso, “in quanto soggetto estraneo al Movimento 5 Stelle e non sottoscrittore dell’accordo, non è portatore di un concreto interesse ad agire, giacché dalla rimozione del vincolo non potrebbe derivare alcun effetto nella sua sfera giuridica”. Insomma, pare di capire che l’iniziativa doveva essere proposta da un diretto interessato e non dal rappresentante di un altro partito.
Inoltre, proseguono i giudici, “poiché la domanda di ineleggibilità, nella prospettazione del ricorrente, ha il suo presupposto nella nullità del patto sottoscritto da Virginia Raggi, il rigetto della domanda principale” rende superflua la “pronuncia sulla domanda di nullità dell’accordo in questione, non essendo la pronuncia richiesta in ogni caso rilevante ai fini della decisione della lite”. Detto in soldoni, la Cirinnà ha preso solo tempo.
Cose che accadono quando la politica finisce in burletta.