Rogo di Sesto, clandestini in piazza. Donzelli: “La colpa è dei buonisti”

12 Gen 2017 18:59 - di Giovanni Trotta

“Il rogo divampato nel capannone occupato abusivamente a Sesto Fiorentino, e che oggi è costato la vita ad un uomo, rappresenta lo specchio della scellerata gestione dell’immigrazione in Italia ed è il volto omicida del buonismo della sinistra che guida le istituzioni. Non possiamo accettare che nel 2017 una persona muoia in queste condizioni: oggi quelle istituzioni hanno sulla coscienza questa vittima”. E’ quanto afferma il coordinatore dell’esecutivo nazionale di Fratelli d’Italia e capogruppo in Consiglio regionale della Toscana Giovanni Donzelli, che stamani in un sopralluogo effettuato sul luogo dell’incendio ha espresso “profondo cordoglio per la scomparsa del giovane somalo”. “L’episodio di oggi rappresenta il definitivo fallimento del tanto decantato modello toscano, che in realtà ha provocato il caos totale perché mosso soltanto da fini di lucro e non si preoccupa né di salvaguardare i cittadini italiani da una clandestinità alimentata e diffusa né di consentire una vita dignitosa a persone che sono state illuse e attirate in Italia. Occorre creare urgentemente un nuovo sistema internazionale in cui chi ha diritto ad asilo politico o protezione internazionale deve essere individuato nelle aree di appartenenza e smistato nei paesi di tutta Europa”. “Chi non ne ha diritto non può partire – conclude Donzelli – per evitare che possa morire in mare, nelle occupazioni abusive, sia costretto a vivere in condizioni disumane o finisca nel giro della criminalità”.

Donzelli: è il fallimento del cosiddetto modello toscano

Intanto c’è stato un corteo di un centinaio di clandestini, in gran parte somali, in via Cavour a Firenze. Dopo il rogo della scorsa notte nell’ex mobilificio Aiazzone, nella zona dell’Osmannoro, a Sesto Fiorentino, dove è morto un uomo di 35 anni, i clandestini hanno organizzato una protesta che è iniziata davanti alla prefettura. Il centinaio di persone si è poi diretto a Palazzo Strozzi, occupando il cortile. Nello storico edificio è in corso la mostra “Ai Weiwei. Libero”, che propone le opere dell’artista cinese dissidente. Si tratta di un’occupazione pacifica, hanno ovviamente precisato gli organizzatori della protesta. I circa cento clandestini si sono seduti su una scalinata che dal cortile accede ai piani superiori del palazzo. L’occupazione della scala di accesso a Palazzo Strozzi è in corso da diverse ore e ancora non è terminata. I manifestanti attendono che in prefettura sia presa una decisione per dare una sistemazione ai circa 80 somali che erano ospitati abusivamente nell’immobile andato a fuoco. Al presidio di protesta ha partecipato anche una rappresentanza del Movimento di lotta per la casa. Nel frattempo all’Osmannoro sono state installate tende provvisorie dalla protezione civile e dal Comune di Sesto Fiorentino per accogliere i somali.

(foto Il Tirreno)

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