Salvini: «Berlusconi con Renzi e Alfano? Noi con la Meloni e Fitto»

16 Gen 2017 10:27 - di Alessandra Danieli

«Esiste ancora, il centrodestra? Così, no». In una lunga intervista a La Stampa Matteo Salvini commenta le posizioni “simmetriche” di Berlusconi e Renzi e conferma che l’unica alleanza possibile e credibile è quella con Fratelli d’Italia e i fittiani «Non è che aspettiamo Berlusconi per andare avanti – dice esplicitamente Salvini, che pure riconosce al Cavaliere di aver  cambiato l’Italia – Berlusconi parla di centro liberale, cattolico e moderato. In pratica, la Merkel. Io invece sto con Trump. E voglio votare subito». Il leader della Lega conferma il suo tifo per il presidente Usa: «Trump ha vinto parlando di dazi doganali, flat tax, stop all’immigrazione, lotta al terrorismo insieme con Putin. È il programma della Lega».

Salvini: niente accordi con Berlusconi

«Berlusconi dice adesso quel che io so da mesi. Peraltro, lo dice anche Alfano. Beh, io del loro accordo non farò parte», spiega Salvini che invece riconosce a Renzi un pregio: la volontà di andare alle urne. «Ammettere gli errori fatti è segno di intelligenza, ma che fossero errori gliel’avevano già detto al referendum 20 milioni di italiani. Non so quanto sia sincero sulla manfrina di lasciare la politica, anzi no. Prendo invece per buono che voglia andare a votare. A differenza di Berlusconi».

Gli alleati e gli elettori

Sulla strada della Lega non ci sono che due alleati: Giorgia Meloni e Raffaele Fitto insieme a «tanti elettori di Forza Italia, che dopo aver letto Berlusconi non credo abbiano voglia di votare per un inciucio con il Pd». Niente alleanze con il Berlusconi centrista che torna a fare l’occhiolino a Renzi: «Sento tutti i giorni molti amministratori locali di Forza Italia. Non mi sembra che siano proprio entusiasti di riproporre oggi la ricetta del ’94. Sono passati 23 anni, ventitrè! Se finalmente si andrà alle urne, non saremo soli».

Legge elettorale? Basta meline

«Noi avevamo proposto che le Camere lavorassero fra Natale e Capodanno per scriverla, senza aspettare il 24 e la Corte Costituzionale. Il referendum c’è stato il 4 dicembre, quindi si è già perso un mese e mezzo – osserva polemico il leader leghista – mi auguro che la Consulta faccia il suo lavoro senza pressioni, inciuci e rinvii e consegni al Paese una legge elettorale». Poi l’ultima stilettata a Berlusconi, che non può pretendere di  fare il leader del centrodestra per diritto divino: «Ha cambiato l’Italia e ha segnato la storia degli ultimi 25 anni. In politica, ma anche nell’economia, nei media, nello sport. Spero che la Corte di Strasburgo faccia giustizia e gli ridia la dignità. Ma il leader lo sceglieranno le primarie».  

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