Scritte sulla Basilica di Vicenza: presi 5 italiani e 3 giovani dell’Est Europa
Sono stati identificati i vandali che hanno imbrattato con scritte la Basilica palladiana di Vicenza. Sono sei adolescenti, tra cui tre dell’Europa dell’Est. Gli atti dell’indagine sono stati inoltrati al Tribunale per i minorenni di Venezia, in quanto i ragazzini si sono macchiati di un reato di tipo penale, commesso su un bene di interesse storico e artistico. Per ciascuno di loro scatteranno anche la sanzione di 500 euro prevista dal Comune per questi atti vandalici e l’obbligo di far fronte alle spese di ripristino. Spese che, ovviamente, data la minore età dei responsabili, dovranno pagare le famiglie. Per la famiglia di un ragazzo, riconosciuto come autore di un secondo episodio, la multa sarà doppia.
La polizia di Vicenza ha individuato i responsabili su Facebook
Non ripresi dalle telecamere mobili che vigilano su quell’area, i ragazzini sono stati comunque individuati grazie ad indagini congiunte degli agenti di polizia giudiziaria della polizia locale e della polizia di Stato che si sono avvalsi anche di indizi raccolti sui social network. «Avevamo detto che non stavamo scherzando e lo stiamo dimostrando. Chi imbratta i muri della nostra città sappia che le forze dell’ordine hanno mandato di smascherare i responsabili non solo con le telecamere, ma anche con una specifica attività di intelligence». Questa la premessa del sindaco di Vicenza Achille Variati all’annuncio dell’individuazione dei giovanissimi responsabili delle scritte vandaliche apparse sui muri della Basilica palladiana il 29 dicembre scorso.
Il sindaco di Vicenza: “Le famiglie dei vandali pagheranno 500 euro a testa”
«Spiace – ha aggiunto il sindaco Variati – scoprire che si tratta di ragazzini giovanissimi. Il loro gesto è frutto di un difetto educativo di cui molti si devono far carico, in primis le famiglie, ma poi anche la scuola. Alcuni genitori hanno chiesto di incontrarmi. Saranno importanti le scuse alla città, ma anche capire come agire dal punto di vista educativo».