Sisma, i geologi: «Stesso sistema di faglie di agosto, non sappiamo se si fermerà»
La verità la dice senza sconti. Non sappiamo se il terremoto si fermerà. Francesco Peduto, geologo e presidente del Consiglio nazionale dei geologi ammette che gli esperti non sanno quale sarà l’evoluzione del sisma.
«Non ci sono elementi per dire che la sequenza sismica che sta colpendo ancora una volta l’Italia centrale si fermerà – spiega Peduto – Quando si analizza un terremoto non si possono mai fare previsioni», rimarca il geologo.
«Comprendo pienamente – dice il presidente dei geologi – quale disagio stanno vivendo le popolazioni colpite e quanto vorrebbero sapere quando queste repliche o nuovi terremoti si fermeranno, ma – avverte – da tecnico posso solamente rilevare che vista l’energia che si era accumulata in quell’area, una scossa unica sarebbe stata di intensità elevatissima».
«Come si sta dimostrando, l’energia accumulata è intensa e, se si liberasse tutta insieme, si potrebbe verificare una catastrofe. Uno scenario – indica Peduto – che potrebbe essere scongiurato proprio dalla continuità delle scosse». Che, rilasciando energia in maniera progressiva impediscono un’unica scossa più devastante.
Quanto alle e tre scosse di terremoto registrate a partire dalle 10,15 di oggi «sono relative allo stesso sistema di faglie del sisma che si è scatenato il 24 agosto scorso».
«I morfoblocchi, le strutture tettoniche coinvolte nelle scosse di oggi – evidenzia il presidente dei geologi italiani – sono le stesse che hanno prodotto le sequenze dei mesi scorsi nell’Italia centrale. In queste sequenze sismiche stiamo tutti imparando a capire ciò che gli esperti sanno non essere una regola. E, cioè, che dopo una forte scossa non è detto che poi il terremoto vada fermandosi con repliche calanti».
Peduto ricorda a tal proposito che «è stato così anche con il sisma de L’Aquila del 2009. In quel caso ci fu uno sciame sismico persistente e seguito da una forte scossa il 6 aprile di magnitudo 6.3».
Nel caso dei terremoti registrati da agosto scorso, sottolinea ancora il presidente del Cng, «lo sciame non si è mai fermato, mai interrotto, ma si sono registrate a più riprese sequenze di repliche anche molto intense».