Sono dieci i superstiti accertati. Altri tre bambini estratti vivi dalla macerie
Dopo la giornata della disperazione, quella della speranza, del grazie corale a tutti i soccorritori che da ore scavano senza sosta per portare alla luce i superstiti nell’hotel travolto da una slavina mercoledì scorso.
I vigili del fuoco al lavoro senza tregua: è confermato che al momento sono in totale dieci le persone sopravvissute con certezza alla tragedia, a quanto riferisce Luca Cari, capoufficio stampa dei Vigili del fuoco. Tre i bambini estratti vivi. I soccorritori sono anche riusciti a stabilire un contatto vocale con altre persone individuate sotto le macerie. Gli altri tre bambini, recuperati solo poco fa dai vigili del fuoco, sarebbero Ludovica, la seconda figlia dei Parete, Samuel, il figlio di Dino Di Michelangelo e Marina Serraiocco, di Osimo, e il figlio di Sebastiano e Nadia Di Carlo, di Loreto Aprutino (Pescara).
La moglie e il figlio di Parete
Le prime due persone salvate sono la moglie e il figlio di Giampiero Parete. Dalle immagini dei vigili del fuoco, si vede chiaramente la donna, una volta tirata fuori dalla neve, dire ai soccorritori: “C’è mia figlia”, chiedendo loro di aiutarla a uscire. Parete è uno dei due uomini sopravvissuti alla sciagura perché si trovavano fuori dall’albergo al momento della valanga. La donna e il bambino di 7 anni sono in ospedale a Pescara e sono in buone condizioni. La zia del piccolo ha detto che il ritrovamento del nipote è “un miracolo”. I medici dell’ospedale di Pescara hanno spiegato che i sopravvissuti non hanno patito una ipotermia severa perché avevano le tute da sci e si trovavano in un ambiente coperto e non a contatto diretto con la neve. Identificata una delle due vittime: si tratta di Alessandro Giancaterino, capo cameriere del resort e fratello dell’ex sindaco di Farindola.
Sofisticate strumentazioni
Nelle attività di ricerca tuttora in corso sono infatti impegnate anche unità specializzate del Servizio centrale investigazione e criminalità organizzata che si avvalgono di sofisticate strumentazioni tecnico-investigative in grado di localizzare i cellulari dei dispersi con un elevato livello di precisione.
Gasparri: fuori i nomi di chi ha sottovalutato
A chi sta lavorando per salvare vite è giunto il grazie del presidente del Consiglio Gentiloni, cui le opposizioni chiedono di venire in aula, in Parlamento, per spiegare la dinamica della tragedia. Maurizio Gasparri osserva che sono state perse ore preziose prima di attivare i soccorsi: “Gioia fortissima per il recupero dei primi superstiti della terribile valanga che si è abbattuta sull’hotel Rigopiano e un riconoscimento immenso ai soccorritori. Ma a questo punto – osserva Gasparri – una domanda è d’obbligo: perché non si è agito prima? Secondo la testimonianza di Quintino Marcella, professore e amico del cuoco Giampiero Parete che ha dato lo straziante allarme chiamandolo, i soccorsi sarebbero partiti tardi perché la sua richiesta non è stata ritenuta attendibile”.
Rampelli: ci sono ancora enormi problemi
“Di fronte a questa gioia, che speriamo possa replicarsi con altri salvataggi -rincara la dose Fabio Rampelli (FdI) – ci sono però le decine di comuni e frazioni ancora isolati e senza energia elettrica, con enormi problemi per anziani e bambini imprigionati nelle case dalla neve. Qualcosa nella macchina organizzativa non ha funzionato -conclude- ed è giusto cercare di capirlo per porvi rimedio”.