Strage di via Vigna Jacobini: la Raggi chiede gli affitti arretrati ai superstiti (VIDEO)

26 Gen 2017 17:45 - di Guido Liberati

Nel 1998 Virginia Raggi aveva 20 anni ed era al primo anno di Giurisprudenza. Era abbastanza grande per ricordare la strage di via Vigna Jacobini che sconvolse Roma e l’Italia intera. In quel crollo morirono 27 persone. Oggi il Comune di Roma ha chiesto quattro anni di affitti arretrati alle famiglie sopravvissute a quel crollo. La richiesta beffa è stata notificata nei giorni scorsi. A darne notizia Il Messaggero, che registra pure come nessuno dello staff della Raggi si sia premurato di impedire l’assurda richiesta.

A Vigna Jacobini 27 morti, sterminate 9 famiglie

Nel crollo del palazzo di cinque piani al Portuense del 16 dicembre 1998 vi furono 27 morti: 11 uomini, 10 donne e 6 bambini.  Per quel crollo, dovuto a un cedimento strutturale, ci fu un unico imputato, il proprietario di una tipografia accusato di avere fatto lavori non autorizzati. L’uomo è stato poi assolto in via definitiva nel febbraio dello scorso anno. All’indomani del crollo l’allora sindaco di Roma Francesco Rutelli diede ai sopravvissuti nuovi appartamenti in via Ginori, 41, assicurando che le famiglie sarebbero rimaste a titolo gratuito. Oggi arriva la beffa, avallata indirettamente dal sindaco Raggi.

Mai nessun sindaco prima aveva chiesto l’affitto ai superstiti di via Vigna Jacobini

La prima richiesta per gli affitti arretrati, dopo che per 18 anni nessuna delle amministrazioni capitoline (da Rutelli a Veltroni, da Alemanno a Marino) aveva chiesto un centesimo, è arrivata nell’ottobre scorso. Nella lettera la società di riscossione per conto del Campidoglio ha fatto presente di avere ritrovato nella banca dati le esposizioni debitorie degli inquilini nei confronti del Comune e ne ha evidenziato l’importo totale chiedendone un immediato pagamento. Nella bolletta, ha denunciato l’avvocato Francesca Silvestrini del Comitato vittime del Portuense, si fa riferimento ai primi quattro anni di canone dei nuovi appartamenti assegnati dal Comune. La scusa è che il Campidoglio deve risparmiare e non si può guardare in faccia nessuno. Ma la domanda del Comitato vittime del Portuense non lascia alibi alla giunta Raggi: possibile che dopo la scandalo di Affittopoli la stretta debba riguardare i più deboli?

 

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