Trump elimina la lingua spagnola dal sito della Casa Bianca. Madrid protesta
Non è piaciuta a Madrid l’eliminazione dello spagnolo dal sito della Casa Bianca dopo l’avvento del nuovo presidente americano Donald Trump. Il ministro della Giustizia, Rafael Catala, ha detto di assistere “con una certa inquietudine” a questa iniziativa, rimarcando che lo spagnolo è la seconda lingua più parlata del mondo. Per Dario Villanueva, direttore della Reale Accademia Spagnola di Lingua (Rae), l’eliminazione dello spagnolo rappresenta “un’importante regressione che ci riporta ai
dibattiti della fine degli anni 90”. Il riferimento è al movimento English only che promuoveva l’uso del solo inglese negli Stati Uniti malgrado la costituzione americana non preveda quest’obbligo. Villanueva ha definito gli ispanofoni negli Stati Uniti “una minoranza maggioritaria”, ricordando che si tratta di 37 milioni di persone.
Nessun ispanico nel governo Trump
L’accademico si è detto convinto che la presenza dello spagnolo negli Stati Uniti sia “inarrestabile”, aggiungendo che un’eventuale reazione del governo di Madrid dovrebbe essere concertata con altri governi di Paesi dove si parla lo spagnolo. Subito dopo l’insediamento di Trump, il sito della Casa Bianca ha eliminato la possibilità di cliccare su spagnolo per avere la versione in castigliano del sito. Nel fine settimana sono stati cancellati anche gli account in spagnolo della Casa Bianca sui social, così come il blog sui temi d’interesse per la comunità ispanica curato negli ultimi otto anni dall’amministrazione Obama. Va inoltre ricordato che, per la prima volta in quasi trent’anni, non c’è nessun ispano-americano fra i membri del governo.