Trump, la vendetta dei democratici: pronti in Senato a boicottare le nomine
Se la maggioranza repubblicana nel nuovo Congresso si prepara a smontare pezzi importanti dell’eredità legislativa di Barack Obama, la minoranza democratica al Senato annuncia battaglia su alcune delle nomine fatte da Donald Trump. Sono almeno otto gli esponenti della nuova amministrazione che rischiano di vedere la loro conferma slittare fino a marzo, mancando così la data dell’Inauguration Day (20 gennaio), entro la quale Trump spera di vedere insediato gran parte del suo governo.
Bersaglio numero uno dei democratici sarà il petroliere Rex Tillerson, scelto da Trump per il ruolo di segretario di Stato. Secondo quanto riportato dal Washington Post, il nuovo leader della minoranza democratica al Senato, Charles Schumer, ha indicato al leader della maggioranza repubblicana, Mitch McConnell, che il suo partito intende concentrarsi anche su altri nomi. In particolare, si fanno quelli di Jeff Sessions, il senatore dell’Alabama che dovrebbe diventare il nuovo ministro della Giustizia; del deputato Mick Mulvaney, indicato da Trump per guidare l’Ufficio per la gestione e il bilancio; e di
Betsy DeVos, nuovo ministro dell’Istruzione.
A giudicare dalle polemiche che hanno accompagnato le loro nomine, c’è però da aspettarsi che i senatori democratici in sede di conferma renderanno la vita difficile anche al deputato repubblicano Tom Price, nuovo ministro della Salute, che dovrà sovrintendere alla riforma dell’Obamacare, accusato di aver proposto in passato la privatizzazione di Medicare, l’assistenza sanitaria per gli ultra 65enni. Altro nome che finirà sulla graticola è quello di Andrew Puzder, il manager scelto per guidare il dipartimento del Lavoro, contrario all’aumento del salario minimo. Conferme difficoltose anche per Steve
Mnuchin, ex Goldman Sachs, che guiderà il Tesoro Usa e per Scott Pruitt, che sarà a capo dell’Epa, l’Agenzia per la protezione ambientale. Ovviamente, essendo in minoranza, i democratici non possono sperare di poter bocciare le personalità scelte dal nuovo presidente, ma possono tentare di ritardarne la conferma, azzoppando per settimane la nuova amministrazione.