Turchia, la mano dei comunisti del Pkk dietro il cruento attentato di Smirne
In base alle prime prove raccolte, l’attacco terrorista al tribunale di Smirne sarebbe stato eseguito dai terroristi comunisti curdi del Pkk. Lo ha affermato il governatore di Izmir, Erol Ayyildiz, citato dal quotidiano filo-governativo Sabah. Gli attentatori entrati in azione di fronte al tribunale di Smirne, in Turchia, avevano due Kalashnikov e otto bombe a mano. Lo ha annunciato il governatore di Izmir, Erol Ayyildiz, spiegando che le armi sono state sequestrate dalla polizia. Il governatore ha aggiunto che le autobomba esplose di fronte all’ingresso del tribunale riservato a giudici e procuratori sono due. L’esplosione ha ucciso due persone, un poliziotto e un impiegato del tribunale, mentre la polizia ha ucciso due degli attentatori ed è sulle tracce di un terzo uomo. Secondo Ayyildiz, i primi indizi lasciano intravedere la mano dei curdi del Pkk dietro l’attentato.
Il Pkk preparava un attentato di maggiori dimensioni
Secondo il vice premier Veysi Kaynak, gli attentatori di Izmir preparavano un attacco di dimensioni molto
maggiori, alla luce della quantità e della tipologia di armi trovate sul posto. “Sulla base dei preparativi – ha detto, parlando ai giornalisti – delle armi, delle bombe e delle munizioni sequestrate, si intuisce che era stata pianificata una grande atrocità”. Kaynak ha aggiunto che l’attacco, che secondo il governatore di Izmir è stato eseguito dai curdi del Pkk, non fermerà il coinvolgimento militare della Turchia in Siria e in Iraq.