Veneto, assaltavano bancomat e negozi: sgominati dai carabinieri

17 Gen 2017 12:35 - di Redazione
carabinieri clochard

Quindici arresti ed un obbligo di dimora (si tratta di una donna) sono stati eseguiti alle prime luci dell’alba nei confronti di altrettante persone nelle provincie di Treviso, Padova, Venezia, Vicenza e Verona, ritenute a vario titolo affiliati a due differenti associazioni criminali specializzate in assalti ai bancomat. I sedici destinatari delle misure cautelari furono già arrestati il 29 settembre scorso e poi rimessi in libertà a seguito di sentenza del tribunale del riesame di Venezia. Gli inquirenti li ritengono responsabili di almeno 35 episodi in numerose località del Veneto e della Lombardia.

Quindici arresti nell’operazione “Gitane slot”

L’indagine Gitane Slot (così è stata convenzionalmente denominata dai carabinieri) ha consentito di disarticolare un importante sodalizio criminale caratterizzato da una struttura tentacolare operante in gran parte del territorio veneto, costituito da più persone impiegate nella commissione dei furti e rapine, nonché da altre che ricoprivano funzioni di collegamento e logistiche. L’attività investigativa ha consentito di scoprire gli autori di ben 13 rapine tra sale slot, supermercati ed aree di servizio, nonché il furto e la ricettazione di 11 autoveicoli, utilizzati per commettere le rapine.

Zaia: «Grati ai carabinieri»

Grande soddisfazione per l’indagine della Benemerita è stata espressa dal governatore della regione Veneto, il leghista Luca Zaia: «I carabinieri si confermano in Veneto come insostituibile presidio di legalità. A loro va la mia gratitudine e quella dei milioni di veneti per bene». Secondo Zaia, «la criminalità sul territorio, quella che colpisce semplici cittadini, esercenti, i bancomat delle banche è la peggiore, perché incute quel senso di insicurezza, che fa temere alla gente di poterne essere coinvolta in qualsiasi momento», anche se il buon esito dell’indagine, ha concluso il governatore, è la conferma che «le nostre forze dell’ordine non mollano».

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