Congresso Movimento nazionale, Storace: «In marcia per un’Italia sovrana»
Sulle note dell’Inno di Mameli è iniziato al Marriott Park Hotel di Roma ((Via Colonnello Tommaso Masala n. 54) il congresso fondativo del nuovo soggetto sovranista che ha già un nome. Si chiamerà “Movimento nazionale per la sovranità”, secondo la scelta degli oltre 1500 delegati. La platea ha approvato subito anche il simbolo del nuovo soggetto, che nasce dalla fusione della Destra di Francesco Storace e di Azione Nazionale. Numerosi gli ospiti del centrodestra invitati a partecipare e che si avvicenderanno sul palco tra sabato e domenica: da Raffaele Fitto (Direzione Italia) a Mario Mauro (Popolari per l’Italia), da Renato Brunetta (Fi) a Gaetano Quagliariello (Idea) e Raffaele Volpi (Lega). Ad accogliere delegati, simpatizzanti e osservatori una cornice variegata con gli stand dei libri e il tavolo di gadget in ossequio alla tradizione della “casa comune”: ci sono i simboli del Msi, bandiere di Alleanza nazionale, tricolori e foto. Fra i libri in vendita, quelli di Storace e Alemanno in primo piano (“La prossima destra”, “Verità Capitale”), e testi di Cardini, Donoso Cortes, De Maistre, un volume dedicato al Ventennio, “Cantando Giovinezza'”, dvd su Giorgio Almirante, studi su globalizzazione, moneta, multinazionali, sugli Indios.
Storace: «Da oggi in marcia per un’Italia sovrana e mai più colonia»
«Da oggi in marcia per un’Italia sovrana e mai più colonia». Così ha detto Storace nel suo intervento al congresso. Storace si è scagliato contro «le banche che ingrassano, i barconi che ci invadono, gli amministratori inadeguati, i governanti che vedono la nazione come un fardello e ubbidiscono solo all’Europa». Una destra che sfidi «la dittatura del politicamente corretto» e non debba rincorrere Grillo e Salvini che, sull’immigrazione, «dicono cose che dovevamo dire noi». Il Movimento nazionale guarda al centrodestra unito ma sulla base delle elezioni primarie: «Ringrazio Brunetta per le parole di oggi -ha affermato- ma Berlusconi deve convincersi che le primarie sono inevitabili, perché bisogna dare lo scettro al popolo sovrano». Quanto a Fratelli d’Italia, Storace si è detto «deluso per l’assenza di Giorgia Meloni… Niente fischi, per favore, né polemiche: è una questione maledettamente seria se ci sono milioni di elettori della nostra diaspora che non trovano casa». E quindi l’appello ai fratelli separati: «Non dividete più… Bisogna unire, non dividere».
Alemanno: «Primarie per un centrodestra unito»
«Dobbiamo fare le primarie per arrivare a un centrodestra unito, per scegliere il candidato premier e le linee programmatiche. Un’unità che non deve essere figlia di un compromesso al ribasso e che non sacrifichi i contenuti politici». Lo ha detto Gianni Alemanno nel suo intervento al congresso. Alemanno si è detto «dispiaciuto» per l’assenza di Fratelli d’Italia, che pure era stato invitato, «ma il punto è: non è più tempo di un uomo solo al comando. Non ci sono più i partiti personali»a.
Menia: “Le destre sovraniste e l’Europa matrigna”
È poi interventuo Roberto Menia, che è voluto partire da una citazione: “Se vuoi avere l’eredità dei padri, devi conquistartela. Nulla è dato una volta per sempre”. Con questa citazione del ‘Faust’ di Goethe, Menia ha rivendicato l’identità di vedute con le destre sovraniste europee con la denuncia “delle storture della globalizzazione e del modello economicista dell’Ue, dominata da un’oligarchia finanziaria che affama i popoli e non crea benessere”. “Si allarga la forbice -ha aggiunto- tra ricchi e poveri e si
assottiglia il ceto medio”, in più, in Italia “viviamo in una democrazia sospesa, di governi non eletti dal popolo, e siamo lasciati soli da un’Europa matrigna a fronteggiare l’emergenza migranti, proprio mentre sono i nostri giovani a dar vita, loro malgrado, ad una nuova emigrazione italiana”.