Data elezioni, Napolitano si intromette. Salvini: «Vergogna, va processato»
L’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non perde il vizio di intromettersi nei fatti italiani. Non gli è bastato aver fatto da sponsor alla riforma costituzionale bocciata dagli elettori il 4 dicembre (mal gliene incolse a Renzi), ora pretende pure di dire la sua sulle possibili elezioni anticipate di cui si parla in questi giorni. Ecco la sua ultima, inopportuna, esternazione: «Nei Paesi civili alle elezioni si va a scadenza naturale e a noi manca ancora un anno. In Italia c’è stato un abuso del ricorso alle elezioni anticipate. Bisognerebbe andare a votare o alla scadenza naturale della legislatura o quando mancano le condizioni per continuare ad andare avanti. Per togliere le fiducia ad un governo deve accadere qualcosa. Non si fa certo per il calcolo tattico di qualcuno…».
Questo ennesimo intervento non richiesto è stato, giustamente, male accolto nel mondo politico. La reazione più dura è venuta da Matteo Salvini, che già sabato, intervenendo alla manifestazione organizzata a Roma da Fratelli d’Italia, ha pesantemente attaccato l’ex capo dello Stato. «Nei Paesi civili alle elezioni si va a scadenza naturale, e a noi manca ancora un anno, afferma oggi Giorgio Napolitano. Nei Paesi civili – ribatte il segretario federale del Carroccio – chi tradisce il proprio Popolo viene processato, non viene mantenuto a vita come parlamentare, presidente e senatore. #napolitanovergogna».
Vista la passata esperienza delle invasioni di campo di Napolitano, i fautori delle elezioni antipatie possono però stare tranquilli. L’ex “re Giorgio” porta decisamente male a coloro cui vorrebbe dare un aiutino. Il problema è che, a rimetterci, è soprattutto l’Italia.