Lega, nasce il think tank sovranista “Machiavelli”

8 Feb 2017 20:37 - di Redazione

La Lega si propone come interlocutore  naturale dei conservatori di altri paesi, della nuova amministrazione  americana con Donald Trump o della minoranza in Vaticano del cardinale Raymond Burke (che Matteo Salvini ha incontrato nei giorni scorsi).  Realtà che, spiega il deputato Guglielmo Picchi, promotore del nuovo think tank del conservatorismo sovranista italiano “Macchiavelli”,  «fino a ora non hanno avuto una sponda istituzionale in Italia e che  per questo hanno allacciato e mantengono un rapporto con la Lega che,  oltre alla comunanza di idee su immigrazione, famiglia istituzioni  sovrannazionali, garantisce loro anche una esperienza di anni al  governo e la capacità di comprendere realtà diverse».

Lavoriamo «per riscrivere il futuro, senza scorciatoie, per avere  contatti diretti, seri, non mediati. Il canale diretto con Trump è  fondamentale», dichiara Salvini, che ha fatto capolino al convegno  “Globalismo e sovranità” organizzato questo pomeriggio alla Sala del  Cenacolo della Camera dei deputati a Roma, evento “zero” del nuovo  centro studi dedicato -come ha riassunto Picchi- «a una discussione  seria su temi sempre trascurati dalla politica mainstream o a tutto  ciò che non è mainstream». «Stiamo lavorando per diventare  interlocutori della nuova amministrazione americana: non pretendiamo  di avere diritti di esclusiva, ma prima di altri e più di altri ci  siamo accorti, ci iamo spesi e e abbiamo sostenuto». I temi sono  quelli “più vicini ai nostri: lavoro, immigrazione, sicurezza e ruolo  degli organismi sovrannazionali, Nato, Unione europea e Onu“.

Quanto al recente colloquio con il cardinale Burke,  Salvini si è limitato a sottolineare che si è trattato di un incontro  «molto bello, importante, arricchente», dedicato alle questioni della  «famiglia, di una immigrazione sostenibile e della difesa della vita». Ma c’è un flusso di comunicazione fra la Lega, il conservatorismo  Vaticano, l’influente consigliere di Trump Stephen Bannon? «Ci sono  buone idee che circolano senza confini, da Milano a New York a Mosca», si limita a dire il leader della Lega. Atteso al convegno, dove non è riuscito ad  arrivare, Thomas Williams il corrispondente a Roma di Breitbart, la  testata di cui è stato presidente Bannon. Come ha scritto ieri il New  York Times aveva incontrato in Vaticano nel 2014 Burke, con cui  condivide «le stesse idee per cui battersi nell’arena culturale» e con cui mantiene un contatto via mail e che sta chiamando personalmente i  suoi contatti a Roma per opinioni sulla nomina del nuovo ambasciatore  americano presso la Santa Sede.

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