
Lite in un centro d’accoglienza: muore un immigrato. Mistero sull’assassino
Cronaca - di Prisca Righetti - 14 Febbraio 2017 alle 13:49
Una lite in un centro d’accoglienza di Vibo finisce con la morte di un 24enne malese, spinto da un altro immigrato contro una vetrina finita in frantumi. Stavolta c’è scappato il morto: e la disputa tra due migranti è finita in tragedia. Sul pavimento resta il corpo senza vita di un giovane proveniente dal Mali, colpito a morte al termine di un litigio scoppiato nel centro dove sono ospitati molti migranti, allestito a Brognaturo, nell’ex hotel della Lacina, nelle Serre vibonesi.
Lite al centro d’accoglienza
L’ultima delle quotidiane risse nei vari centri d’accoglienza che ha visto due immigrati del Mali fronteggiarsi a botte e armi da taglio, era finita a coltellate: in quel caso i duellanti, entrambi ospiti della struttura, lo Sprar Diaconia Valdese di Torre Pellice, nel Torinese, erano riusciti a salvarsi e a cavarsela con qualche medicazione. Stavolta, invece, per uno dei due protaglnisti della vicenda non c’è stato niente da fare, e un giovane malese è morto, senza che nemmeno si sia capito il motivo che ha scatenato la litigata mortale. Sul posto è intervenuta la polizia del commissariato di Serra San Bruno e da una prima ricostruzione dei fatti fornita dagli agenti sembra che il malese, durante quella che molti dei presenti hanno descritto come una violenta discussione, sia stato spinto, e sia poi finito contro una vetrata andata in frantumi. Rimasto ferito in modo gravissimo, il giovane immigrato è stato immediatamente trasportato in ospedale, dove poi, nonostante l’intervento chirurgico a cui il ragazzo è stato sottoposto d’urgenza, è morto poco dopo l’arrivo.
È mistero su chi l’ha spinto e perché
Ancora ignoti il reponsabile di questa morte e i motivi della lite degenerata in tragedia: per arrivare alla completa verità dei fatti, allora, gli investigatori stanno interrogando gli altri ospiti della struttura, con la speranza che qualche particolare e il rigetto di atteggiamenti omertosi possano aiutare a ricostruire la dinamica dell’episodio e a individuare chi ha spinto il giovane contro la porta, uccidendolo. E pensare che proprio recentemente i migranti accolti in questa struttura – divenuta la tomba di uno dei suoi ospiti – erano stati i protagonisti di una puntata di Porta a Porta intitolata «Dove l’accoglienza è diventata assistenza». Una puntata che aveva evidenziato, tra, solidarietà e denuncia, le criticità di strutture come questa in cui convivono molte realtà, diverse almeno quanto esplosive.