Renzi emula Grillo ed esterna anche lui in romanesco: «Lo stadio? E famolo!»
È ormai sfida all’ultima battuta in romanesco tra Beppe Grillo e Matteo Renzi . Se Grillo, per blindare la Raggi, afferma che «er sinnaco de Roma nun se se tocca», Renzi, a sua volta, s’appella al cuore giallorosso e fa suo l’appello di Francesco Totti. «Lo stadio? E famolo!». Così Renzi nella enews. «Spalletti – prosegue Renzi- ha lanciato un appello alla realizzazione degli stadi di proprietà, proprio nella settimana in cui la Roma vede incomprensibilmente allontanarsi il proprio progetto urbanistico. Non è solo un fatto economico per il territorio (posti di lavoro e indotto), ma soprattutto un fattore di crescita e competitività per tutto il mondo sportivo italiano». «Dobbiamo fare degli stadi luoghi accoglienti e ospitali per le famiglie e anche vendere i diritti televisivi in Cina, amici. Solo così torneremo ad avere il campionato più bello del mondo. Se si dice no a tutto, come accade in qualche città, si blocca il futuro. Si bloccano gli investimenti. E ci si condanna a vivere di rimpianti».
«Lo sport è questo: passione, rivincita, eroismo, personalità. Forse per questo – aggiunge Renzi – parla al cuore di molti di noi. Ma lo sport ha bisogno di essere accompagnato e aiutato. E per questo mi hanno colpito le parole di un grande allenatore come Luciano Spalletti».
Spera così, Renzi, di recuperare consensi facendo il “simpatico” con i romanisti. Ma forse non ha ancora capito che i romani, romanisti o no, non si fidano più di lusinghe e promesse varie. Lasci perdere la Roma e si dedichi piuttosto a placare la fronda sempre più rumorosa del Pd.