
Renzi ora frena sul voto. E attacca D’Alema: è solo un rancoroso
Home livello 2 - di Stefania Campitelli - 17 Febbraio 2017 - AGGIORNATO 17 Febbraio 2017 alle 12:15
Matteo Renzi all’angolo. «La data del voto interessa solo gli addetti ai lavori. Non sarò io a decidere la data, non sono più il presidente del Consiglio. In teoria si può arrivare alla fine della legislatura». In un’intervista al Corriere della Sera, l’ex premier torna sui suoi passi dissimulando la fretta di andare a votare subito dopo il congresso del Pd che si somiglia a una guerra civile. «In pratica deciderà il presidente della Repubblica, sulla base della situazione politica», ha detto senza grande originalità.
Renzi: D’Alema è rancoroso
Poi la stoccata a Massimo D’Alema: «D’Alema nutre nei miei confronti un rancore personale che è evidente. Non voglio più polemiche. C’è stato un tempo ormai lontano in cui lui ha rappresentato la speranza di fare le riforme in Italia: adesso conduce solo battaglie personali». E giù attacchi: «Di solito il suo obiettivo è distruggere il leader della sua parte quando non è lui il capo. Ci è riuscito con Prodi, Veltroni, Fassino. Vediamo se ce la farà anche stavolta. Io spero di no, ma lo decideranno i votanti alle primarie». Poi dice di vivere una fase bellissima della sua vita: «Chi mi stava vicino per interesse si è allontanato. Leggo, studio, imparo».
Mio padre è solo indagato
«Mio padre è già passato da una vicenda analoga tre anni fa. Dopo venti mesi è stato archiviato. Spero che finisca nello stesso modo per questa indagine sul traffico di influenze», dice ancora Renzi riferendosi all’ultima tegola giudiziaria che vede coinvolto il “babbo”. Da uomo delle istituzioni – aggiunge – la mia prima parola è di fiducia totale nella magistratura italiana e di rispetto per il lavoro dei giudici. Guai a chi fa polemica, gli inquirenti hanno il dovere di verificare tutto».