
Aggredisce la moglie in strada e grida agli agenti: «La picchio quando voglio»
Cronaca - di Giulia Melodia - 10 Marzo 2017 alle 14:27
Prima ha aggredito la moglie per strada, poi, di fronte all’intervento dei poliziotti, invece di calmarsi, ha rivendicato tra le urla il diritto di continuare a farlo, a suo piacimento. «La picchio quando voglio», ha gridato l’uomo inveendo contro la consorte. Un episodio che ha stupito – per veemenza e paradossalità – gli stessi agenti delle forze dell’ordine chiamati a intervenire sull’inarrestabile aggrssore.
Taranto, aggredisce la moglie in strada
È accaduto ieri (giovedì 9 marzo ndr) a Taranto, dove agenti della Questura hanno arrestato un uomo di 30 anni, per minacce, violenza e resistenza a pubblico ufficiale e per lesioni personali. Gli agenti sono intervenuti in via Leonida a seguito della segnalazione di un passante, allarmato dalla scena a cui aveva assistito, di un uomo inarrestabile nell’infierire contro la moglie. L’uomo la stava aggredendo con una tale violenza, che la donna era chiaramente in preda a una forte agitazione. Tanto è vero che gli agenti, invece di ottenere la collaborazione della coppia, hanno dovuto fronteggiare la violenza prima fisica e poi verbale del marito che si è anche rifiutato di declinare le proprie generalità.
Agli agenti grida: «La picchio quando voglio»
Agli inviti alla calma, l’uomo ha reagito continuando a inveire contro la moglie e cercando di colpire addirittura i poliziotti con pugni e calci per sottrarsi al controllo. Dopo essere riusciti, con qualche difficoltà, a renderlo inoffensivo, gli agenti hanno accompagnato il 30enne particolarmente su di giri in Questura, dove l’uomo è stato arrestato e infine portato in carcere, dove ora è in attesa dell’udienza di convalida. Ironia della sorte, l’episodio si è verificato proprio il giorno successivo alla presenza del camper della Polizia di Stato nelle strade di Taranto per il progetto “Questo non è amore”, che ha come obiettivo quello di stabilire un primo contatto diretto tra le donne vittime di violenze e psicologi, operatori della polizia giudiziaria e rappresentanti di associazioni, pronti a raccogliere le testimonianze dirette di chi, spesso, ha paura a denunciare o a varcare la soglia di un ufficio di Polizia.