Roma, ancora sfregi al Pantheon: una romena rompe due candelabri del 700
Entrare in uno dei luoghi più belli e frequentati della Capitale come il Pantheon, prendere due candelabri e gettarli a terra dopo averne staccato i bracci. È possibile? Certo, siamo a Roma, città senza controlli e in mano ai vandali. Così va in scena l’ennesimo sfregio al patrimonio di una Capitale dove la follia può esplicarsi in modo incontrollato. Ancora il Pantheon ne fa le spese, dopo lo sfregio all’Elefantino di un anno fa. Una donna di nazionalità romena, di 39 anni senza fissa dimora e da poco in Italia è entrata all’interno del Pantheon e ha staccato i bracci di un candelabro ligneo del 1700 e li ha gettati butta a terra, danneggiandone uno gravemente. Le motivazioni del gesto non sono state chiarite. Follia pura.
Roma sfregiata: vandalismi continui
A notare il gesto sconsiderato è stato il personale civile addetto alla vigilanza che ha immediatamente allertato i carabinieri della compagnia Roma Centro. Sul posto sono quindi giunti i militari della stazione piazza Farnese che hanno preso in consegna la donna. Risultata incensurata è stata trattenuta nella camera di sicurezza in attesa dell’udienza per direttissima che si svolgerà oggi in giornata. Danneggiati ben due candelabri in legno del Settecento alti quasi tre metri. In particolare un braccio si sarebbe spaccato dopo essere stato gettato a terra. E non è la prima volta – come si sa – che basiliche e monumenti della Capitale vengono presi di mira dai vandali. Nei mesi scorsi fu arrestato un cittadino del Ghana con l’accusa di aver danneggiato statue in quattro chiese del centro della Capitale, tra cui la basilica di Santa Prassede e San Martino ai Monti. In più occasioni il Colosseo è stato sfregiato con incisioni di nomi e iniziali di turisti. Il più recente a febbraio, quando una vigilessa francese è stata denunciata dopo aver inciso con una monetina antica il suo nome su un pilastro forense alla base di un’arcata. Non solo vandalismo all’interno dei luoghi simbolo di Roma. Tra gli episodi più gravi un’aggressione avvenuta a gennaio nella basilica di Santa Maria Maggiore dove un uomo, fermato poi dai carabinieri, sfregiò al volto con un coccio di bottiglia due sacerdoti che si trovavano nella sacrestia