Strage di Bologna, per i giudici “i Nar agivano autonomamente”
Sono state rese note nel pomeriggio le motivazioni che hanno indotto i magistrati bolognesi a chiedere l’archiviazione di una delle tre tranches, la principale, della nuova inchiesta sulla strage di Bologna. Terroristi, certo, ma non killer prezzolati: questa è la convinzione degli inquirenti circa la natura dei Nuclei armati rivoluzionari, il gruppo eversivo che ebbe in Valerio Fioravanti e in Francesca Mambro gli esponenti più noti. Ed è partendo da questa considerazione – radicalmente diversa da quella propugnata dall’esponente del Pd e presidente dell’Associazione familiari delle vittime del 2 agosto – che i magistrati bolognesi di sono risolti a chiedere l’archiviazione del fascicolo aperto su input della stessa Associazione familiari. Secondo i pm di Bologna, i Nar costituirono una “struttura associativa ideologicamente di stampo neofascista e spontaneista pienamente autosufficiente per la provvista di denaro e per la dotazione di armi, esplosivi, mezzi di locomozione e documenti di copertura, mediante la perpetrazione sistematica di reati a ciò diretti”: nulla di cui andare orgogliosi, ovviamente, ma queste parole chiariscono bene quanto siano stati lontani dal vero quanti hanno tentato di accreditare al gruppo una sudditanza politica e operativa a organizzazioni come la P2, a non meglio identificati “servizi deviati”, oppure alla criminalità organizzata o mafiosa. D’altro canto, nei documenti prodotti dai legali dell’Associazione, tanto per fare un esempio, vengono attribuite responsabilità dirette e materiali per l’omicidio di Piersanti Mattarella, fatto per il quale i terroristi “neri” furono processati e assolti in via definitiva. Dunque, si potrebbe essere di fronte a una vera e propria evoluzione, anche a Bologna, in merito ai tristi episodi di sangue che hanno macchiato indelebilmente la storia della Repubblica, con una sempre maggiore attenzione ai fatti e l’abbandono dei facili teoremi, utili alla strumentalizzazione politiche, ma non all’accertamento delle verità.