“Un organo per Roma”: sabato il concerto inaugurale della IV edizione
Sabato 25 alle ore 18, nella splendida Sala accademica del Conservatorio di musica Santa Cecilia di Roma, si terrà il concerto inaugurale della quarta edizione del Festival Un organo per Roma, con l’esecuzione in prima assoluta de La ballata del silenzio di Gianluca Ruggeri, sul monodramma del drammaturgo e scrittore Rocco Familiari, con Claudia Koll, voce recitante, Alberto Pavoni, organo, Matteo Rossi e Tiziano Capponi, percussioni, Gianluca Ruggeri, live electronics.
Il progetto “Un organo per Roma”
Il progetto Un organo per Roma è nato per risolvere una questione che affligge la musica, la cultura, la città di Roma: il suo principale spazio concertistico, il bellissimo Auditorium Parco della Musica – a differenza di ciò che è di prassi in tutto il mondo – è sprovvisto infatti di un organo da concerto. Come ormai tutti sanno,Un organo per Roma è qualcosa di più di un semplice festival. È la parte sporgente di una campagna che ha come scopo il risveglio dell’attenzione pubblica su questa grave assenza. A questa iniziativa culturale e civile sono legate tre delle più prestigiose istituzioni della Capitale: il Conservatorio di Musica Santa Cecilia, l’Accademia Filarmonica Romana, la Iuc (Istituzione Universitaria dei Concerti), assieme all’Associazione Camerata Italica, coordinatrice del progetto.
L’affetto del pubblico
«Dopo tre edizioni abbiamo riscontrato un ritorno del pubblico romano all’affezione per il concertismo organistico dopo anni di disinteresse, tanto da far risultare la Sala Accademica del Conservatorio fin troppo piccola per ospitare tutti quanti vorrebbero assistere ai concerti. Già dalla prima edizione», spiega Giorgio Carnini, ideatore del progetto e direttore artistico del festival, «si andarono delineando le caratteristiche che connotano la manifestazione. Era necessario rinnovare gli archetipi del concerto organistico tradizionale in pro di un interessamento da parte di un pubblico più vasto di quello degli intenditori che frequentano abitualmente gli eventi legati a questo strumento. Fu così adottato un principio determinante: l’organo come strumento universale, dialogante con altri strumenti – così come accade con il pianoforte, il violino, ecc. – in sintesi, un mezzo come un altro, senza limiti di repertorio, laico e non circoscritto nei vari ghetti in cui fu isolato da noi stessi organisti, come le cantorie oppure gli stretti recinti di un malinteso filologismo. In poche parole: uno strumento da concerto».
I protagonisti
Nel festival sfilano artisti diversissimi: cantanti, attori, percussionisti, clarinettisti, sassofonisti, pianisti, cori, compositori (prime esecuzioni assolute), la Banda dei Carabinieri, l’orchestra, tutti dialoganti con un organo desideroso di compagnia. E tutti rigorosamente gratis!
Il pubblico – eterogeneo – continua a ripagare con larghezza quest’impegno: sempre stracolma la gloriosa Sala Accademica del Conservatorio Santa Cecilia, sede del festival, grazie al risvegliato interesse dei Romani per il concerto organistico, interesse da anni assopito grazie a maldestre operazioni musicali. Nel concerto inaugurale, dal titolo, Il drammatico Si minore, dato che tutti i pezzi in programma ruotano intorno a questa tonalità, oltre a La ballata del silenzio, verranno eseguiti il Preludio e fuga in si min. BWV 544 di Bach e il 2° Corale, sempre in si min. di C. Franck interpretati da Giorgio Carnini.
Gli altri eventi di maggior rilievo
1-Nel salotto di Bach con l’intermezzo in un atto Bach Haus di Michele dall’Ongaro su libretto di Vincenzo De Vivo, che ci racconta dell’arrivo in casa Bach di un impresario italiano, accolto da Frau Anna, che ha tutta l’intenzione di chiedere a Johann Sebastian un’opera seria per l’apertura della nuova stagione del suo teatro. La direzione è affidata a Federico Amendola con la partecipazione di cantanti allievi del Conservatorio, Alessandro Marini, violino solista,Arianna Granieri, pianoforte, Bianca Fiorito, flauto, e il complesso d’archi del Conservatorio. Il concerto si aprirà con l’esecuzione di opere di Bach per organo eseguite da Olga Di Ilio. (venerdì 28 aprile)
2-la Petite Messe Solennelle di Rossini, nella versione da camera per due pianoforti, armonium, soli e coro, dedicata alla contessa Pillet-Will, che ebbe la sua prima esecuzione il 14 marzo 1864 (cui seguirà la versione per orchestra del 1866/67, eseguita il 28 febbraio del 1869), in collaborazione con la Fondazione Rossini di Pesaro, unico concerto realizzato al di fuori del conservatorio romano, nella basilica dei SS. Cosma e Damiano ai Fori Imperiali. Dirige Lorenzo Macrì; Alessandra Torchiani e Joao Tavares Pinto al pianoforte, Marco Di Marco all’armonium, Solisti del Conservatorio, coro Labytinthus Vocum. L’esecuzione sarà preceduta dalla versione per organo del Preludio religioso (Offertorio) eseguito da Olga Di Ilio. (venerdì 26 maggio)
A questi programmi si affiancano due concerti con abbinamenti insoliti:
3-Il gigante e la bambina, organo e chitarra, con Massimo delle Cese e Fabrizio Proietti,chitarra, e Angelo Bruzzese, organo. Il programma comprende prime esecuzioni assolute dello stesso Bruzzese, di Marco Sinopoli e Sabino de Bari. (sabato 22 aprile)
4-Uniti dal vento, organo, fisarmonica, bandoneón e armonica a bocca, con Daniele Rossi, organo, Massimiliano Pitocco e Saria Convertino, fisarmonica e bandoneón, Gianluca Littera, armonica a bocca; tutti gli strumenti suoneranno insieme in un brano in prima esecuzione assoluta di A. Bruzzese. (venerdì 31 marzo)
Inoltre:
5-Un incontro tradizionale: organo & tromba ,in collaborazione con l’AIMART, Accademia Internazionale di Musica e Arte, con la presenza di Giuliano Sommerhalder, trombettista di fama internazionale e Claudio Novati all’organo. (sabato 13 maggio)
6-L’organo post romantico in Italia, concerto sinfonico con la partecipazione dell’orchestra del Conservatorio, formata da allievi selezionati e diretta da Rinaldo Muratori. Nella serata si potranno ascoltare brani di compositori italiani influenzati dal sinfonismo germanico interpretati all’organo da Marco Limoni e il grande Concerto in la min. op.100 di M.E. Bossi per organo, archi, 4 corni e timpani, solista Giorgio Carnini. (sabato 20 maggio).
La gratuità della manifestazione, così come l’apporto disinteressato degli artisti, stanno ad indicare che a Roma c’è voglia d’organo. Un desiderio che si spera possa trovare corrispondenza con la realizzazione – finalmente – del grande organo da concerto che la Capitale reclama.