
Afghanistan, parte l’offensiva di primavera dei talebani. Quella decisiva
Esteri - di Redazione - 29 Aprile 2017 - AGGIORNATO 29 Aprile 2017 alle 19:25
I talebani afghani hanno annunciato l’avvio della loro tradizionale ”offensiva di primavera”, anticipando nuove operazioni contro le forze di sicurezza. Ribattezzata ”operazione Mansouri”, dal nome dell’ex leader dei talebani ucciso in un raid drone Usa nel maggio del 2016, la nuova offensiva ha come obiettivo dichiarato in un comunicato quello di colpire le forze straniere con nuove tecniche, tra cui ”attacchi convenzionali, tattiche di guerriglia, azioni di martirio, attacchi condotti da insider”. ”Il nemico verrà colpito, tormentato, ucciso o catturato fino a quando abbandonerà il campo”, prosegue il testo. L’annuale offensiva di primavera dà tradizionalmente inizio alla ”stagione dei combattimenti”, anche se durante quest’inverno i talebani hanno continuano a combattere contro le forze governative. L’ultimo attacco quello sferrato esattamente una settimana fa contro la base militare di Mazar-i-Sharif, nell’Afghanistan settentrionale, costato la vita ad almeno 135 soldati. Le autorità hanno arrestato 35 militari in relazione all’attentato per sospetta complicità con i Talebani.
I talebani controllano più della metà del Paese
Secondo dati americani è aumentato del 35 per cento, con 6.800 tra soldati e poliziotti uccisi, il numero delle vittime tra le forze afghane nel 2016. Tra gli obiettivi da colpire elencati nel comunicato redatto dai talebani vi sono le ”sedi militari e dell’intelligence” delle forze afghane e delle truppe straniere. Nello stesso documento i talebani sostengono poi di controllare più della metà del territorio dell’Afghanistan, citando un rapporto diffuso a febbraio dagli Stati Uniti nel quale si afferma che il governo di Kabul controlla il 52 per cento dei distretti del Paese. Secondo quanto annunciato dagli insorti, l’offensiva di primavera di quest’anno ”sarà diversa dalle precedenti e verrà condotta con un duplice approccio, militare e politico”. Nelle zone controllate dai Talebani, il gruppo ha spiegato che procederà nella costruzione dello Stato e di ”istituzioni per garantire i diritti legali, sociali e di sicurezza dei cittadini”.
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