Meloni: «Io sto con la Le Pen, è l’unica che combatte inciuci e ammucchiate»
Il primo dato delle elezioni francesi è evidente; «È stato bocciano l’establishment». Lo scrive Giorgia Meloni nella sua pagina Facebook. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, socialisti e popolari sono alle corde, bastonati dagli elettori. E non è certo un caso: «Al ballottaggio due proposte di cambiamento, bocciati Ppe e Pse, anche se fanno finta di festeggiare». Il trappolone è dietro l’angolo: «In Francia – incalza Giorgia Meloni – a due ore dalla chiusura dei seggi era già stato annunciato l’inciucione a sostegno di Macron. Contro le grandi ammucchiate stile Ppe-Pse, io sto con la Le Pen. Con il popolo, contro l’establishment. Forza Marine».
«Inciucione attorno a Macron»
«Le questioni cosiddette populiste non sono più un tavù – dice poi la Meloni in un’intervista al Giornale – ma sono al centro del dibattito politico. I populisti dettano l’agenda perché i loro contenuti sono quelli sentiti dalla gente. Attorno a Macron si sta delineando un inciucione che ne comprometterà il tentativo di rompere gli schemi. Tajani è un appassionato della materia. Ma Le Pen riesce a parlare anche a un vasto elettorato di sinistra. Non dimentichiamo che la globalizzazione e l’immigrazione incontrollata colpisce soprattutto le fasce più deboli».
«Paradossale l’atteggiamento di Renzi»
Reazioni in Italia? «L’elemento più paradossale – sottolinea Giorgia Meloni – è Renzi che festeggia come se lui fosse Macron, mentre non ha capito che lui è Hollande». Quanto al sistema elettorale, Meloni ribadisce, di fronte alla frammentazione francese, la necessità del premio alla coalizione: «Sì, è necessario semplificare il quadro. Ma per andare in coalizione questo voto ci dice che serve un accordo chiaro sui programmi con attenzione massima a ciò che chiede il nostro popolo. Bisogna avere l’umiltà di ascoltare la gente», spiega Meloni.
Salvini: stop a chi è alle dipendenze di Bruxelles
«Finalmente. Socialisti e popolari sono fuori dal ballottaggio. Sarebbe come se in Italia fossero fuori Renzi e Berlusconi». Lo dice Matteo Salvini che, in un’intervista al Corriere della sera sulle elezioni francesi sostiene che Macron è il finto nuovo: «E del resto – aggiunge – una cosa del genere può accadere anche in Italia visto i nomi che abbiamo visto e continuiamo a vedere: una volta bruciato Renzi, sento parlare di Calenda, Padoan, Gentiloni. È sempre la stessa minestra che non digerisce più nessuno. Il punto non è più destra o sinistra, ma l’essere alle dipendenze di Bruxelles o non esserlo». Per il leader della Lega « i sostenitori di Mélenchon potrebbero votare la Le Pen. E così faranno tutte le persone vittime dell’austerità e della globalizzazione. Non credo che voteranno per un burattino elegante che va con la cravatta anche in spiaggia. Non voteranno qualcuno di telecomandato dai maledetti di Bruxelles».