“Pesce d’aprile”, ecco come nasce la giornata dedicata agli scherzi
Primo aprile, giornata dedicata agli scherzi. Ma perché e come nasce la storia del pesce d’aprile? Si tratta di una “ricorrenza” nata nel 1564 come conseguenza della decisione del re di Francia Carlo IX di istituire – attraverso l’Editto di Roussillon – l’inizio dell’anno per il primo gennaio, al posto del primo aprile, per uniformare le date dei festeggiamenti di Capodanno in uno stesso giorno. «Si ordina che per ogni atto, registro, contratto, ordinanza, editto o scrittura privata l’anno cominci d’ora in avanti – e sia contato – a partire dal primo giorno del mese di gennaio», recitava l’articolo 3 del testo del documento, riportato dal sito del quotidiano francese di ispirazione cattolica, La Croix. In risposta alla decisione reale, i sudditi e gli ambienti più conservatori decisero di continuare a farsi regali tra fine marzo e inizio aprile. Dopo l’istituzione del Calendario Gregoriano nel 1582, per estendere a tutti gli Stati occidentali l’uniformità dei festeggiamenti, arrivò poi papa Innocenzo XII che, nel 1691, stabilì che l’anno iniziasse il 1° gennaio. Ma c’era chi continuava a celebrare il “Capodanno” tra marzo e aprile. Così, per prendersi gioco degli affezionati alla vecchia data, qualcuno portava loro finti regali e faceva scherzi.
“Pesce d’aprile” e il riferimento alla Quaresima
Esistono diverse interpretazioni: da quella che sostiene si tratti di un riferimento al simbolo religioso del cristianesimo “Ichthys” (dal greco antico ἰχθύς, pesce) a quella del dizionario storico della lingua francese “Le Robert”, secondo cui l’espressione “poisson d’avril” ha un legame con la figura del sensale, giovane che recapitava le lettere d’amore del padrone all’amata. Una tradizione epistolare arrivata fino al XX secolo, per la quale i francesi inviavano cartoline decorate con la figura di un pesce. Secondo un’altra, invece, l’immagine è legata al fatto che, il primo aprile, era il giorno in cui la pesca veniva vietata per un periodo per consentire la riproduzione. Oppure, infine, potrebbe trattarsi di un riferimento alla Quaresima, periodo in cui – a causa del digiuno e dell’astinenza di natura penitenziale – è permesso mangiare pesce ma non carne.