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Renzi è stufo di Gentiloni. La sua smentita al Corriere è una conferma

Renzi è stufo di Gentiloni. La sua smentita al Corriere è una conferma

Home livello 2 - di Stefania Campitelli - 6 Maggio 2017 - AGGIORNATO 6 Maggio 2017 alle 19:08

Matteo Renzi si prepara ad azzoppare Gentiloni per votare a ottobre? È stanco degli scivoloni del governo che rischiano di penalizzare il Pd appena uscito dal “successo” delle primarie? Difficile negare l’insoddisfazione del rottamatore che non ha nascosto il suo disappunto per la legge sulla legittima difesa che ha fatto incavolare tutti. Per questo la smentita del suo ufficio stampa delle indiscrezioni “fantasiose” apparse sul Corriere ha il sapore di una conferma cifrata secondo un rituale necessario alla commedia. «È  solo il frutto della fantasia giornalistica»: con un comunicato stampa l’ex premier prende le distanze dalle ricostruzioni di Maria Teresa Meli, giornalista solitamente ben informata sui giochi del Nazareno e che da anni ha un filo diretto con Matteo, che descrivono un Renzi inquieto e preoccupato  infastidito, tanto da confidare ai suoi l’intenzione di far saltare il tavolo per andare al voto prima che sia troppo tardi. «Quanto viene riportato in un articolo a firma di Maria Teresa Meli sul Corriere della Sera, attribuito a Matteo Renzi, è completamente destituito di qualsiasi fondamento. Si tratta di virgolettati e ricostruzioni riconducibili esclusivamente alla fantasia della giornalista», è la nota dell’ufficio stampa dell’ex premier. Una smentita di rito che sa di conferma. A leggere il pezzo viene il sospetto che la giornalista abbia centrato l’obiettivo e che a Renzi non dispiaccia che i suoi sfoghi arrivino a destinazione: Gentiloni è avvisato.

Renzi smentisce il Corriere

Nel pezzo, dal titolo “Renzi e gli errori del governo: non si va avanti così un anno” vengono ricostruite le “confessioni” del rottamatore ai suoi fedelissimi: «Non è pensabile andare avanti un altro anno così, ma come vengono gestite le cose?», avrebbe detto spazientito Matteo, puntando i riflettori sull’ennesimo «errore» della maggioranza e del governo in materia di telemarketing con l’emendamento che elimina il requisito del consenso preventivo per le chiamate promozionali. Stesso pasticcio, secondo Renzi, anche sulla legge sulla legittima difesa che ha sortito solo l’effetto di «far incavolare tutti». Perciò, racconta l Corriere, Renzi «ha chiamato il capogruppo del Pd alla Camera Ettore Rosato e gli ha detto di correre ai ripari, “quell’emendamento è un errore, lo hanno voluto i Cinquestelle, che però poi si sono sfilati e adesso, se lo teniamo, lo mettono in carico a noi”. 

C’è aria di voto anticipato

Insomma al Nazareno la macchina è al lavoro per il voto anticipato. La conferma arriva da un loquace viceministro renziano che affida il suo pensiero proprio al Corriere: «Adesso Matteo deve andare deciso per fare la legge elettorale, dicendo che bisogna mettere il Paese in sicurezza, dandogli un sistema elettorale che garantisca la formazione di un governo. E poi a ottobre si va a votare, anche se non sarà materialmente lui a staccare la spina al governo». 

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6 Maggio 2017 - AGGIORNATO 6 Maggio 2017 alle 19:08