Rifiuti e campi rom? Macché, per la Raggi la priorità di Roma è la funivia
Provate a indovinare qual è la priorità di Virginia Raggi per Roma. I problemi sul tavolo sono numerosi. L’emergenza rifiuti, l’invasione di topi, la stazione Termini diventata terra di nessuno, la situazione esplosiva delle periferie con bambine bruciate vive, i campi rom, i profughi, i turisti che bivaccano nelle fontane, il trasporto pubblico al collasso. La priorità per la “sindaca”? Nessuna di queste. È la funivia. Tecnicamente, un progetto chiamato “gondolina”, che dovrebbe trasportare poche centinaia di passeggeri per un tratto di appena due chilometri, (cento milioni circa). A occhio e croce una spesa per i contribuenti di almeno 50 milioni di euro a chilometro.
La Raggi ci crede, ma la funivia coprirebbe una zona molto limitata
La Raggi ci crede davvero. Ne aveva parlato tanto in campagna elettorale. E almeno questa promessa (la più folcloristica) vuole mantenerla. L’ufficio stampa del Campidoglio ha approntato una conferenza stampa in pompa magna per illustrare i passi avanti nello studio di fattibilità della funivia. L’impianto, nelle intenzioni dei proponenti, dovrebbe portare i passeggeri della zona Boccea-Casalotti fino alla prima fermata utile della metropolitana, cioè Battistini.
La funivia? Passa sotto casa della Raggi
In realtà il progetto, neanche il grillino più acceso può negarlo, forse potrà alleviare ma di certo non può risolvere il problema del traffico del quadrante. Una funivia di un percorso di due chilometri appena, può trasportare un numero molto limitato di passeggeri. Ma qual è il motivo di tanto interesse della Raggi per questo quartiere di Roma? Semplice. La prima cittadina abita nella zona della funivia. Probabilmente è l’unica zona che conosce bene e quindi è l’unica dove vuole agire con massima celerità. Come se un sindaco si facesse costruire, per prima cosa, una linea di metropolitana sotto casa sua.
La funivia che vuole la Raggi? A Perugia è stato un flop
Al di là del folclore, la funivia (un progetto partito sotto la giunta Veltroni e mai decollato) comporta una serie di problemi oggettivi. E i precedenti italiani sono tutt’altro che incoraggianti. L’impianto più simile a quello della Gondolina è stato realizzato a Perugia. Basta leggere Il Fatto quotidiano, giornale di riferimento degli elettori grillini, per scoprire che si è tratto di un vero e proprio fallimento. Nel suo complesso il mezzo (inaugurato nel 2008) era costato 103 milioni di euro, circa 32 in più di quanto stimato all’approvazione del progetto. Una cifra coperta al 60% da contributi pubblici a fondo perduto. Il problema della funivia è infatti costituito agli alti costi di gestione e manutenzione. A criticare quell’impianto (e lo spreco di risorse) a Perugia si è mobilitato in particolare il Movimento 5 Stelle. Ma non ditelo alla Raggi.