Casaleggio jr. contro il “metodo Repubblica”: fabbrica di falsi scoop
Sfocia in tribunale la querelle tra Mario Calabresi, direttore di Repubblica, e Davide Casaleggio, il figlio di Gianroberto, lo scomparso cofondatore del M5S. All’origine del contrasto, lo scoop del quotidiano di Largo Fochetti che accreditava un incontro segreto, tenutosi a Milano, tra lo stesso Casaleggio e il leader della Lega Nord Matteo Salvini. Sempre secondo la ricostruzione del giornale, il faccia faccia era finalizzato ad abbozzare una sorta di intesa post-elettorale con cui contrastare quella tra Renzi e Berlusconi. Fioccarono le smentite, ma Calabresi confermò tutto facendo riferimento ad «autorevoli fonti leghiste».
Casaleggio: «Denuncerò il direttore Calabresi»
Oggi il sequel con i grillini all’attacco del direttore di Repubblica: «È passata quasi una settimana – ha attaccato Casaleggio – e Calabresi si è ammutolito, le fonti certe sono scomparse rendendo chiaro a tutti il “metodo Repubblica“: pubblicare notizie false in prima pagina, citare presunte fonti certe, tirarsi indietro davanti a un fact checking (verifica, ndr) pubblico e lasciare il dubbio nelle persone che un fatto possa essere vero anche se non lo è». Da qui la decisione di adire le vie legali: «Non mi rimane (come lui ha richiesto) – ha annunciato Casaleggio dal blog di Beppe Grillo – che denunciarlo civilmente, per tutelare la mia onorabilità e fare un esposto all’ordine dei giornalisti che spero prenda le distanze da un giornalismo che pubblica falsi in prima pagina e diffama chi chiede una rettifica».
Alla base lo scoop dell’incontro con Salvini
Per Casaleggio non si è solo in presenza di un falso scoop bensì di una «bieca» quanto «evidente» operazione politica: «far credere alle persone che esista un’alleanza del MoVimento 5 Stelle con la Lega Nord. Questo è falso». Al veleno la sua conclusione: «Quello che mi conforta è che i primi ad aver capito che il “metodo Repubblica” non è finalizzato a un’informazione libera sono i lettori, che Repubblica perde al ritmo di 15-20mila all’anno».