Dalle amministrative alle politiche, il centrodestra ha bisogno di unità
Questo primo turno di elezioni amministrative ci mostrano come il centrodestra, ove compatto e rappresentativo del territorio, riesca a essere competitivo e a raggiungere risultati che lasciano ben sperare per il futuro. Certo, il sistema di voto è molto diverso rispetto a quello che si prospetta per le politiche, ma un dato di natura generale può essere certamente estrapolato.
In un momento storico in cui il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico non sembrano godere di ottima salute, il centrodestra può porre le basi per tornare a essere protagonista nel panorama politico nazionale. Quello che, però, diventa fondamentale è chiarezza sul programma elettorale e meritocrazia. Oggi più che mai gli elettori pretendono competenza e rappresentatività, chiedendo candidati, su ogni livello, capaci di intercettare le istanze del territorio e di tutelare quelli che sono gli interessi e i bisogni della collettività.
E questo può essere fatto solo tramite un programma elettorale condiviso, che sappia fare sintesi tra la pluralità di anime di una coalizione che, unita, deve ambire alla guida del Paese. Apprezzabili diventano, pertanto, le parole di Matteo Salvini che, ai microfoni di Radio Cusano Campus, ha dichiarato che dal 26 giugno, dopo i ballottaggi, ci si metterà a tavolino a quattro, a sei, a otto mani per vedere se è un possibile un programma comune del centrodestra a livello nazionale.Soltanto un appunto al leader leghista. Il programma elettorale comune deve essere una priorità per poter ridare fiducia a un popolo che si trova da troppo tempo senza riferimenti politici. La capacità di essere compatti sarà discriminante da qui ai prossimi mesi per cercare di vincere una partita decisiva per il futuro del paese.