Domani debutta “Insieme”, il partito di Pisapia. Un’altra spina per Renzi

30 Giu 2017 17:15 - di Redazione

Allargata sì, ma quanto? Il dilemma sulle fortune elettorali di Insieme, la nuova formazione politica voluta da Giuliano Pisapia nata dall’unione di Campo Progressista e Mdp-Articolo 1 è tutta qui. Domani, a Roma, Insieme scenderà in piazza e mostrerà la struttura e robustezza dei propri muscoli con l’obiettivo di dissuadere Renzi dallo snobbare la neonata formazione in vista delle prossime elezioni politiche. Ma le dimostrazioni di forza, specie quando organizzate, sono spesso ingannevole («piazze piene, urne vuote», si diceva nella Prima Repubblica). Meglio affidarsi ai sondaggisti. Non perché infallibili, tutt’altro, ma solo perché usano metodi scientifici.

Anche Bersani in piazza a Roma con Pisapia

E i sondaggisti sono concordi nel ritenere che Insieme avrà difficoltà a raggiungere consensi significativi vista la difficoltà ad aggregare le tante sigle fuori dal Pd puntando su un programma condiviso. Un’impresa non semplice, che passa soprattutto dalla posizione da tenere rispetto al partito di Renzi. Renato Mannheimer, fondatore di Ispo, spiega che potrebbero «posizionarsi tra il 5 e il 10 cento», sebbene molto dipenda «dalla loro campagna elettorale», perché il risultato va legato «a quello che saranno in grado di dire». Per Nicola Piepoli «se Pisapia si ferma a Mdp, ai bersaniani, quello schieramento non conterà nulla, siamo a percentuali sotto il 2-3 per cento, ma se invece si raduna tutta insieme la forza di sinistra che c’è fuori dal Pd, allora le cose potrebbero cambiare», perché si potrebbe arrivare a una forza «in grado di fare un alleanza di governo di centrosinistra con il Pd», spiega il sondaggista, sottolineando che «da sindaco di Milano Pisapia ha sorpreso per le sue capacità di aggregatore».

Possono arrivare al 7 per cento

Maurizio Pessato presidente di Swg, parla di «area attorno al 7 per cento», ma con tutte le precauzioni del caso, «perché il punto vero è che è difficile valutare, perché sono tanti i fattori che ancora non conosciamo, come ad esempio capire quale sarà la posizione del Pd rispetto a questo schieramento di sinistra, a guida Pisapia, che si sta costruendo, e se ci saranno all’interno di Insieme veti contrapposti che condizioneranno la manovra politica da qui ai prossimi dieci mesi che mancano prima del voto».

Commenti

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  • Aldo Mondino 11 Gennaio 2018

    L’obiettivo non era il bipolarismo? Ora a quanti partitini siamo?