Immigrazione senza freni. L’Istat: gli italiani sono a rischio estinzione
Diminuiscono gli italiani, aumentano gli immigrati. È la radiografia Istat della sempre più composita realtà italiana che anche per il 2016 conferma la lenta ma, almeno al momento, inarrestabile erosione del numero dei residenti a vantaggio degli stranieri. Nell’anno passato il saldo complessivo è negativo per 76.106 unità, determinato dalla flessione della popolazione di cittadinanza italiana (96.976 residenti in meno) mentre la popolazione straniera, in cui per la prima volta dagli anni ’90 decresce il numero delle donne, aumenta di 20.870 unità
L’Istat: la comunità più numerosa è la romena
Ma qual è la composizione della presenza degli immigrati in Italia? Secondo l’Istat, sul nostro suolo nazionale sono presenti 200 nazionalità, di cui la metà (oltre 2,6 milioni) è formata da cittadini europei. I più numerosi, esattamente il 23,2 per cento, sono romeni seguiti dagli albanesi (8,9), dai marocchini (8,3), dai cinesi (5,6) e dagli ucraini (4,6). Ammontano, invece, a oltre un milione di persone gli immigrati provenienti da Paesi europei non aderenti alla Ue. Gli Stati africani sono rappresentati per un ulteriore 20,7%, prevalentemente cittadini di Paesi dell‘Africa settentrionale (12,9 per cento) e occidentale (6,6); più o meno la stessa quota sul totale (20,2 per cento) spetta ai cittadini dei paesi asiatici (oltre 1 mln di persone per entrambi i continenti). Il continente americano conta quasi 370 mila residenti in Italia (7,3 per cento), quasi tutti cittadini di Paesi dell’America centro meridionale. Completano il panorama, con percentuali molto esigue, i cittadini dell’Oceania e gli apolidi. Se in generale la presenza straniera si concentra nelle regioni del Centro-nord, non mancano casi particolari, come quello della collettività ucraina che ha una storia migratoria relativamente recente ed è composta – spiega l’Istat – per il 78,4 per cento da donne cosiddette breadwinner, che cioè si fanno carico del sostentamento dell’intero nucleo familiare. Il 17,6 per cento dei cittadini di questa nazionalità risiede in Campania, in particolare nelle zone del napoletano e limitrofe.
In aumento cinesi e nigeriani
Concentrata in alcune zone della Penisola è l’immigrazione cinese. Da alcuni poli principali come Milano, Firenze-Prato e Roma, si è nel tempo diffusa ampiamente anche altrove, specie nel Nord-est della dorsale adriatica e nell’area del napoletano. Con riferimento ai contingenti più rappresentativi, i cittadini cinesi sono cresciuti del 3,9 per cento rispetto al 2015. Aumentano anche i cittadini della Nigeria (14,6 per cento) e del Senegal (3,1). Una cosa appare certa: la “radiografia” dell’Istat conferma il quadro multietnico dell’Italia. Spetterebbe ora alla politica stabilire se tale tendenza vada almeno corretta, guidata e indirizzata o se, come purtroppo appare, dobbiamo rassegnarci, come italiani, a scomparire.