«La Destra torni nelle fogne»: Ignazio Marino si scusa e paga le spese
E così, alla fine, Ignazio Marino s’è dovuto scusare. Aveva detto che la destra sarebbe dovuta “tornare nelle fogne”: per questo motivo è stato querelato, s’è dovuto scusare dinnanzi al giudice di Pace ed è stato condannato a pagare le spese processuali. L’ex sindaco di Roma ha infine staccato un assegno di 200 euro a titolo di simbolico risarcimento. Grande la soddisfazione di Fabio Sabbatani Schiuma e di Fabrizio Santori che patrocinati dall’avv. Remo Pannain avevano citato in giudizio proprio Ignazio Marino. “Dopo gli insulti verso il mondo della destra, invitato a ‘tornare nelle fogne‘- si legge nella nota diffusa da Sabbatani Schiuma e Santori – insulti pronunciati da Marino il 21 giugno 2015 durante un comizio alla Festa dell’Unità, lo abbiamo querelato per diffamazione. Il Giudice di Pace ha fortemente invitato le parti ad addivenire a una conciliazione e sono state evidenziate le scuse che già Ignazio Marino avanzò il successivo 25 giugno 2017, durante la seduta dell’Assemblea Capitolina. Pertanto, ritenuto soddisfacente il percorso giudiziario compiuto, che ha portato l’ex sindaco ‘alla sbarra’ e per non gravare ulteriormente la già ingolfata macchina della giustizia, abbiamo ritenuto di accettare l’invito del giudice e le rinnovate scuse nell’odierna pubblica udienza, estese questa volta a tutto il mondo della destra. Su richiesta del nostro avvocato Remo Pannain di offrire una somma a titolo di simbolico risarcimento da destinare a una famiglia di destra in difficoltà, l’ex sindaco Marino ha emesso un assegno di 200 euro ed è stato ovviamente condannato al pagamento delle spese processuali”.