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Ma i Guardiani della Rivoluzione oggi sono stati impotenti: ecco perché

Ma i Guardiani della Rivoluzione oggi sono stati impotenti: ecco perché

Esteri - di Antonio Pannullo - 7 Giugno 2017 alle 17:51

Malgrado l’Iran abbia una “lunga esperienza” in materia di lotta al terrorismo fin dagli anni Ottanta, “oggi le sue forze di sicurezza sono sembrate terribilmente impreparate”. Lo afferma in un’intervista l’analista iraniano, Ali Vaez, commentando i due attacchi sferrati a Teheran. “La questione è quanto a lungo l’Iran sarebbe rimasto un’isola di stabilità in un mare di caos? L’insicurezza è contagiosa”, spiega l’esperto che evidenzia quindi la particolare tempistica con la quale è arrivata la rivendicazione del gruppo guidato da Abu Bakr al-Baghdadi. “Solitamente l’Isis impiega circa 12 ore per prendersi il merito di un attacco – spiega -. Sorprendentemente oggi l’ha fatto prima che le armi a Teheran fossero messe a tacere”. “Questi attacchi – prosegue l’esperto – spingeranno l’opinione pubblica interna a compattarsi, aumenteranno il sostegno popolare agli interventi dell’Iran in Siria e Iraq e porteranno a un rafforzamento estremo delle misure di sicurezza sul piano interno”. L’Iran in realtà ha delle efficientissime forze speciali, ma sono sempre state più concentrate sulleoperazioni all’estero che su servizi di antiterrorismo interno. Le prime forze speciali iraniane vennero istituite dallo Scià negli anni Settanta con l’ausilio degli Stati Uniti. Dopo la rivoluzione, furono sciolte, ma nuove forze speciali dufurono create dai mullah, come i Bassidjs e soprattutto i Pasdaran, ossia i Guardiani della Rivoluzione, che somigliano molto come organizzazione alla Milizia Volontaria Sicurezza nazionale del fascismo, avendo i connotati di un esercito ideologizzato, di un partito in armi. Le forze speciali iraniane furono utilizzate nella guerra contro l’Iraq, nel corso della quale subirono perdite consistenti. In seguito i pasdaran hanno operato in Libano come istruttori degli Hezbollah, in Bosnia contro le truppe Nato e in Sudan come istruttori. Probabiblmente hanno agito da consiglieri anche con i waahbiti ceceni e in Afghanistan. Da quando è iniziata la querello con Usa e Israele sulla vicenda nucleare, si pensa che reparti delle truppe speciali siano costantemente di guardia ai siti atomici di Teheran. Avendo l’embargo occidentale, Teheran è costretta ad acquistare armamenti al mercato nero internazionale, non sempre con esiti positivi. Da segnalare infine la Unità 400, che fa parte della Forza Quds, che in passato hanno colpito o tentato di colpire obiettivi israeliani e americani nel mondo. St tratta di circa 3000 agenti scelti, mentre i pasdaran sono circa 125mila, dividi tra le varie armi, e l’esercito iraniano conta, secondo Teheran, oltre 12 milioni di soldati e soldatesse, ma osservatori occidentali ritengono che circa tre milioni possono essere oeprativi in tempi brevi.

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7 Giugno 2017 alle 17:51