
“Sembri un maschio”: bimba esclusa dal torneo di calcio femminile. Furia sul web
Cronaca - di Alberto Consoli - 10 Giugno 2017 alle 12:21
Una bambina di 8 anni è stata squalificata da un torneo di calcio femminile in Nebraska perché ha i capelli tagliati troppo corti: viene scambiata per un maschio ed esclusa dalla competizione. Un taglio troppo corto e un piccolo errore di battitura sono costati l’espulsione dal torneo dell’intera squadra di calcio femminile in cui gioca la bambina – un piccolo talento – di 8 anni. Negli Usa, l’episodio ha suscitato ondate di indignazione e la solidarietà di alcune stelle dello sport
Milagros “Mili” Hernandez – questo il nome della piccola calciatrice – gioca a calcio da quando aveva 5 anni e per lei è una vera e propria passione. Non solo, è pure brava. La sua squadra, composta solo da bambine, le “Omaha Azzurri Achurros” si era qualificata per la finale del torneo di calcio femminile dello Springfield Soccer Club. Sabato scorso avrebbero dovuto giocare il match finale per cercare di vincere l’agognato trofeo. Invece l’intera squadra è stata squalificata perché qualcuno si era lamentato che le “Achurros” avevano un ragazzo in squadra. la verità è che non c’era e non c’è nessun maschio in squadra, solo una bimba scambiata per un ragazzo a causa dei suoi capelli corti. Mili, per sua stessa scelta, ha sempre portato i capelli tagliati molto corti perché così si sente più libera di scorrazzare sul campo verde.
Il caso ha scatenato indignazione soprattutto sui social. sono addiritture intervenute due stelle del calcio statunitense, indignate dal fatto che una bambina di 8 anni fosse stata ingiustamente squalificata a causa delle sue sembianze “troppo da maschio” e di un errore di battitura nell’elenco delle partecipanti. Si tratta di Abby Wambach, due volte medaglia d’oro olimpica e detentrice del record di gol a partita con la maglia della nazionale, ha pubblicato sul suo profilo Instagram un video-messaggio rivolto alla giovane calciatrice: “Mili, non lasciare mai che nessuno ti dica che non sei perfetta così come sei. Con i miei capelli corti ho vinto dei campionati”. Mia Hamm, invece, due volte vincitrice del FIFA World Player of the Year e una delle sole due donne incluse nella FIFA 100, la lista dei migliori calciatori di tutti i tempi, ha offerto alla piccola la possibilità di giocare nella Team First Soccer Academy da lei fondata.
Discriminazione di genere, la squadra fa una denuncia
I Cachorros, intanto- leggiamo su Repubblica – hanno presentato una denuncia alla Nebraska State Soccer Association, sostenenendo che la squalifica sia da ricondurre a una discriminazione di genere. Il mondo dello sport, anche tra gli adulti del resto, non è nuovo a episodi che hanno messo in ombra o compromesso il percorso di diversi campioni, ma che nulla hanno a che vedere con la loro professionalità o con le loro gesta in campo. Celebre il caso dell’atleta sudafricana Caster Semenya, la cui carriera subì un’importante battuta d’arresto a causa dei dubbi sul suo genere e sulle sue prestazioni “abnormi”: nel 2009, mentre vinceva il suo primo oro ai Mondiali di atletica leggera di Berlino, venne sottoposta a una serie di test di verifica.