Simbolo della fiamma tricolore: anche il tribunale di Roma dà ragione a Fratelli d’Italia
«La Prima Sezione del Tribunale di Roma ha rigettato l’istanza con la quale il Nuovo MSI pretendeva di inibire a Fratelli d’Italia l’uso del simbolo della fiamma tricolore. Il Tribunale ha anche condannato il Nuovo Msi a pagare le spese di giudizio. Nelle scorse settimane i Tar di Puglia e Veneto avevano escluso dalle competizioni elettorali di Lecce e Verona la lista del NMSI. Spero sia l’ultima volta che questo gruppuscolo folkloristico, sedicente “erede” del MSI, si ostini a trascinare in Tribunale un movimento come FdI-An che raccoglie oltre un milione di voti in tutta Italia». È quanto dichiara Marco Marsilio, Segretario amministrativo e rappresentante legale di Fratelli d’Italia Alleanza nazionale.
Sul simbolo della Fiamma tricolore polemiche strumentali
Il Nuovo Msi aveva avuto qualche momento di notorietà nell’ottobre dell’anno scorso attraverso la sua presidente Maria Antonietta Cannizzaro. In occasione dell’inaugurazione della mostra sul Msi, organizzata dalla Fondazione An, la Cannizzaro aveva rivendicato la proprietà del simbolo della “Fiamma” missina. Era salita sul palco per spiegare di aver vinto una causa che gli riconosceva la proprietà. La donna, dopo qualche battibecco, era stata fatta uscire. Oggi arriva l’ennesima sentenza che ristabilisce la verità dei fatti. A Fratelli d’Italia l’uso del simbolo della fiamma tricolore spetta legittimamente. Il resto sono solo polemiche strumentali per ottenere (invano) un briciolo di notorietà.